L’onorevole dem, sostenendo la protesta dei sindaci del territorio, ha chiesto interventi urgenti al Governo per la messa in sicurezza dei tre viadotti
SIENA. Il tema della sicurezza e la richiesta di ammodernamento infrastrutturale dell’Autopalio arrivano nuovamente in Parlamento con l’interrogazione, depositata dall’onorevole dem Susanna Cenni e indirizzata ai Ministri dei trasporti, dell’economia e dell’Interno.
“Dopo i recenti allarmi lanciati in queste settimane, anche sulla stampa, dai sindaci di San Casciano, Impruneta e Barberino-Tavernelle, a cui si sono aggiunti i primi cittadini di Colle di Valdelsa, Greve, Poggibonsi, San Gimignano e Monteriggioni, che hanno denunciato il degrado in cui versano i pilastri dei tre viadotti presenti sull’Autopalio, ho depositato l’ennesima richiesta di provvedimenti urgenti per velocizzare l’iter di adeguamento infrastrutturale dell’Autopalio – ha spiegato Cenni – Ho inoltre sollecitato il Governo affinché promuova un incontro istituzionale sul tema della sicurezza e dell’ammodernamento della Siena- Firenze coinvolgendo anche Anas e tutti i Comuni interessati”.
“Da anni il tema della sicurezza e dei continui lavori su questa arteria è all’ordine del giorno e riguarda la vita quotidiana di residenti, pendolari, lavoratori e turisti. Ma da mesi la situazione ha davvero compiuto un salto di qualità in negativo per lavori fermi, usura dell’infrastruttura, nuove criticità e chiusura di tratti per eventi di vario tipo – spiega ancora Cenni – Governo e Anas devono dare risposte e intervenire quanto prima, visto che la Siena-Firenze è un’arteria fondamentale per lo sviluppo della Toscana del sud ed è una strada su cui ogni giorno transitano circa 25 mila automobilisti. Lo stesso Ministero dei Trasporti, rispondendo a un’ulteriore interrogazione in Commissione ad aprile scorso, aveva assicurato che era stato finanziato un investimento complessivo di 4,8 milioni di euro destinato a interventi di ripristino degli elementi strutturali, di regimentazione delle acque e di adeguamento delle barriere di protezione sui viadotti Docciola e Falciani. Interventi che, ancora oggi purtroppo, risultano disattesi e su cui chiediamo che venga fatta chiarezza quanto prima, rispondendo anche alle richieste di intervento e ammodernamento che da oltre un anno gli stessi sindaci hanno rivolto ad Anas”.
“La storia recente di questo Paese ci ha raccontato in modo drammatico cosa può avvenire quando la manutenzione delle infrastrutture non avviene in modo adeguato. Attendiamo risposte in tempi brevi, se non ci saranno sarò assieme ai sindaci per attivare ogni utile ulteriore protesta nei confronti di Anas e Governo” – ha concluso Cenni.