Visita anche al cimitero del luogo in cui riposano due senesi: Giorgio Alberto Chiurco e Alessandro Rinaldi
SIENA. La sezione di Siena dell’Associazione reduci della Repubblica sociale italiana è stata protagonista nello scorso fine settimana di una bella e formativa gita sociale a Salò, nei luoghi in cui furono dislocati i ministeri della Rsi, ma anche per fare visita al cimitero in cui riposano due importanti personaggi della storia di Siena, Giorgio Alberto Chiurco e Alessandro Rinaldi. La comitiva senese, 50 persone compresi una decina di bambini con i genitori e gli ultimi due reduci combattenti (il dottore Romano Bicchi già tenente delle Brigate Nere “Aldo Resega” e il professore Mario Valacchi, sottotenente della Gnr che seguì Benito Mussolini nel ridotto alpino, entrambi di 94 anni), ha raggiunto Salò dove ha visitato il locale museo della storia diretto dal senese Giordano Bruno Guerri e successivamente a Villa Feltrinelli, in Gargnano, ex quartier generale del duce, oggi lussuoso albergo. Nel primo pomeriggio la visita alla tomba dell’ex prefetto di Siena Giorgio Alberto Chiurco e all’ex commissario politico Alessandro Rinaldi, sepolti in un cimitero a nord del Lago di Garda. La sezione senese dell’Associazione reduci Rsi ha deposto due cuscini di rose rosse ad eterno ringraziamento dei due capi senesi che anche nel dopoguerra rimasero fedeli all’Idea, militando senza però impegni politici nella casa comune del Movimento sociale italiano. In via eccezionale, a Salò, la comitiva ha incontrato il figlio di Alessandro Rinaldi, Bruno, che ha omaggiato i presenti con una foto del babbo e con parole di grande passione facendo una rivelazione: “Ringrazio tutti della partecipazione sentita. Pur non abitando a Siena – ha detto Bruno Rinaldi – spesso sono ospite nel periodo estivo in terra senese dove mi godo i due Palii di luglio ed agosto e partecipo alle cene della prova generale. Anche mia figlia è legata a Siena dove ha studiato economia e in ricordo del nonno ha visitato i luoghi in cui egli è cresciuto ed ha combattuto. In pochi sanno che babbo Alessandro, dopo la ingiusta detenzione inflitta alla fine della guerra perché soldato vinto in armi, per diversi anni abitò nel centro di Siena lavorando in una azienda alle porte della città che raggiungeva in bicicletta prima di diventarne dirigente. In molti, non solo i vecchi camerati, hanno avuto stima di lui tanto che passeggiando per il Corso ricordo ancora i saluti dei concittadini con il ‘buongiorno o buonasera commissario’. All’inizio degli anni ’70 abbiamo deciso di trasferirci sul Lago di Garda vista la saluta precaria del babbo che dopo quindici anni perì. Le sue ultime parole, ormai ottantaduenne, furono di amore per Siena e per i combattenti di Salò. Ancora oggi conservo la sua divisa”.
In primavera la sezione di Siena dei Reduci della Rsi organizzerà una nuova gita, questa volta al Vittoriano e nei luoghi in cui si fece onore la Decima Mas.