"Vittorio è stato sempre uno spirito libero, una coscienza critica, rigorosamente coerente con le proprie idee"
SIENA. E’ con commozione e profondo dolore che l’ANPI annuncia il decesso dell’amato presidente onorario, il partigiano Vittorio Meoni. Un uomo che, per i propri ideali di libertà, democrazia, uguaglianza e giustizia sociale ha conosciuto il carcere fascista e non ha esitato fin da giovanissimo a mettere in gioco ciò che più conta per qualsiasi essere umano: la propria vita. Anche se poi, quasi per miracolo e con il coraggio che lo ha sempre distinto riuscì a salvarla un momento prima della fucilazione da parte dei fascisti repubblichini sul Montemaggio.
Vittorio è stato sempre uno spirito libero, una coscienza critica, senza alterigia o tracotanza, ma e rigorosamente coerente con le proprie idee, non solo nella resistenza ma anche nel suo lungo impegno politico nel P.C.I. e nei molti ed importanti incarichi pubblici svolti sempre con grande competenza, dedizione, moralità e autonomia. Impegno che non venne meno neppure quando Vittorio, nei primi anni ’70, decise di dedicarsi all’insegnamento nelle scuole medie e concentrò il suo impegno nella Direzione dell’ANPI senese di cui era ormai da tempo presidente. Tanto che fu decisivo il suo contributo alla realizzazione del laboratorio didattico sulla storia della Resistenza a Casa Giubileo, il luogo dell’eccidio di Montemaggio, e così alla costituzione dell’istituto Storico della Resistenza Senese e, successivamente, alla realizzazione delle “Stanze delle Memoria” nei locali di quella che era stata la casermetta, luogo di tortura degli antifascisti durante la dittatura.
Vittorio Meoni si è sempre impegnato sul terreno della memoria e della formazione democratica della comunità. Un impegno particolarmente rivolto ai giovani, con i quali, nelle scuole, conversava, raccontava la propria esperienza, si confrontava sui valori fondamentali per i quali aveva lottato tutta la vita.
Ma anche un impegno rivolto a tutta la società, attraverso i propri scritti, i libri di memoria sulla tragedia di Montemaggio, sull’esproprio violento da parte dei fascisti della Casa del Popolo di Siena, sulle prima lotte contadine in val di Chiana del 1902 e poi la sua bellissima autobiografia intitolata ” la libertà è come l’aria” e l’ultimo sforzo compiuto lo scorso anno con la pubblicazione del libro “Alla macchia sempre”, un dialogo sulla sua vita fra “fascismo e democrazia”.
Oggi la morte di Vittorio lascia un vuoto per l’ANPI e non solo, difficilmente colmabile.
Se ne va un simbolo, un esempio di vita spesa per i grandi ideali e principi sanciti nella costituzione della Repubblica nata dall’antifascismo e dalla Resistenza, dei quali Vittorio è stato interamente fra i più importanti protagonisti, ma non ci lascia soli.
Il suo impegno fino all’ultimo giorno della sua lunga vita, le sue parole, le sue memorie, i suoi insegnamenti, i suoi scritti, le sue interviste non potranno essere dimenticate. Rimangono non solo come testimonianza, ma come valori e come indicazione precisa di un indirizzo che l’ANPI senese continuerà a seguire senza timidezze o incertezze, rafforzando il proprio impegno quotidiano ed innovando iniziative e strumenti.
Questo è l’impegno che oggi, in questo giorno triste, vogliamo rinnovare con profonda convinzione. Persuasi che Vittorio ci lascia, ma noi, partigiano della Costituzione, saremo sempre con lui e con le sue idee.
La Presidenza dell’ANPI Senese.