Staderini (Sena Civitas) risponde ad un assessore comunale
Proviamo a elevare il ragionamento staccandolo dalla visione del fare, degli eventi e delle iniziative, per elevarlo nella sfera del sentire e dell’essere.
Allora la riapertura dei musei diviene parte del ri-prendersi la vita partendo dalla cultura e dall’arte, leve essenziali per il nostro benessere.
Ridare alla cultura e all’arte quel ruolo centrale della “civiltà” che il tema economico ha stravolto.
La riapertura dei luoghi della cultura e dell’arte, oltre a farci tornare lentamente “alla vita”, è un’opportunità anche per ripensare la loro funzione.
I musei non hanno le folle dei supermercati e dei centri commerciali e sono delle leve per uscire dall’emergenza che sta minando la nostra socialità, la nostra psiche, il nostro essere, la nostra esistenza.
Implementare le misure di sicurezza con orari e ingressi contingentati con aperture più lunghi, consentirebbe ai musei di essere dei luoghi molto sicuri.
Dobbiamo anche cogliere questa situazione di crisi per evolvere il ragionamento e pensare ai musei con un ruolo diverso, valorizzando il potenziale del loro patrimonio che non deve basarsi solo sul numero di biglietti staccati.
I musei sono luoghi dove ci si deve sentire cittadini e dove educare all’arte e alla cultura e al bello.
Sino a oggi la focalizzazione e stata sull’attrazione di massa e sulle rendite di posizione, preconfezionando ritorni economici diretti e indiretti. Questo ha portato le città d’arte al collasso poiché è stata minata la base sulla quale si reggeva questa impostazione: il turismo.
Siena, città d’arte con un grande patrimonio artistico e culturale; Siena, dalle straordinarie tradizioni secolari che la rendono unica nel mondo, non può che sentire la necessità di elevare a richiamo per i cittadini i suoi luoghi di cultura, fra cui i musei.