Johnny lo zingaro tradito dall'acquisto di un materasso
di Augusto Mattioli
SIENA. “Una operazione egregia – ha commentato il questore di Siena Maurizio Piccolotti- nella quale niente è stato lasciato al caso. Grazie anche ad una grande collaborazione e un perfetto raccordo”.
Una task force di una settantina di persone – tra uomini sul campo e di supporto organizzativo dietro le quinte – ha permesso la cattura di Giuseppe Mastini detto Johnny lo Zingaro a Taverne d’ Arbia, nella serata di ieri (26 luglio).
La cattura è il risultato di un lungo lavoro di investigazione iniziato ffina da quando Mastini non è rientrato in carcere a Fossano dopo un permesso il 30 giugno scorso. L’uomo stava scontando la pena dell’ergastolo condanna all’ergastolo. Per portare a termine l’operazione sono state impegnate le questure di Cuneo, Lucca, Siena, il servizio centrale operativo, gli investigatori della Polizia scientifica della direzione centrale anticrimine, che hanno dato il supporto tecnologico a partire della riprese con telecamere per controllare la casa di Taverne, le procure della Repubblica dei territori interessati,
Quando è stata fatta l’irruzione nella casa in cui si trovava Mastini, assieme a lui c’era la donna con cui aveva una relazione: Giovanna Truzzi, 58 anni, evasa dagli arresti domiciliari per il reato di furto aggravato. I due fuggitivi erano arrivati a Taverne d’Arbia ed erano stati ospitati dalla sorella della donna probabilmente fin dagli inizi di luglio.
“Mastini non è certo un personaggio da romanzo criminale – ha detto questa mattina nel corso della conferenza stampa Alfredo Fabbrocini del servizio centrale operativo – per scrivere quella pagina ha ucciso e ferito”. Fabbrocini ha raccontato lo scambio di battute con Mastini, al momento della cattura. “La tua fuga d’amore finisce qui”, ha detto all’uomo, che non era armato. “ Sì, è finito tutto”, è stata la risposta.
Gli investigatori hanno lavorato a lungo seguendo le pur minime tracce dei due evasi. Decisiva è stato il controllo sulla famiglia della donna a Taverne d’Arbia, ben conosciuta dalla questura di Siena. La frazione del comune di Siena per alcuni giorni è stata controllata dagli uomini della Polizia, in una maniera molto discreta, senza dare nell’occhio. E’ stata la decisione degli inquilini del piccolo appartamento di acquistare un materasso a dare il via all’operazione finale. Due poliziotti, fingendosi gli addetti alla consegna, si sono presentati nell’abitazione dicendo di volere di voler capire che tipo di materasso occorreva. In quella occasione hanno avuto la certezza della presenza di Mastini nella casa. Nel pomeriggio di ieri è scattato il blitz che ha permesso la cattura del pericoloso latitante e della donna.
In manette è finita anche la sorella della Truzzi.