Il questore Milone ha imposto il divieto di ritorno a Siena per tre anni
SIENA. Si fingevano appartenenti ad un’associazione di sordomuti per chiedere soldi le due donne che sono state rintracciate a Siena dalla Polizia di Stato ed allontanate con misura di prevenzione del Questore. Nei giorni scorsi, alla Sala Operativa della Questura sono state segnalate due giovani che, in via Banchi di Sopra, chiedevano denaro per conto di quella fantomatica associazione. Gli agenti delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, giunti sul posto, hanno raccolto la testimonianza di un uomo che, insospettitosi, si era poco prima avvicinato alle due donne e, essendo egli sordomuto, si era subito reso conto della natura truffaldina della loro attività. L’uomo si era persuaso che l’associazione di cui dicevano di far parte fosse finta anche dando uno sguardo ai moduli in loro possesso, che recavano un logo inesistente. A quel punto ha chiamato la Polizia cercando, nel frattempo, di sottrarre alle due la documentazione.
Le donne, vistesi scoperte, si sono allontanate velocemente, cercando di far perdere le proprie tracce. Seguendo le indicazioni dell’uomo, i poliziotti le hanno rintracciate in via del Paradiso, constatando che, nel frattempo, si erano, però, disfatte di tutta la documentazione. Dagli accertamenti successivi è emerso che entrambe, rumene domiciliate a Montecatini, avevano numerosi precedenti per truffe, commesse anche in Toscana. Verificato, pertanto, che la loro presenza in città era motivata esclusivamente da intenti truffaldini, il Questore Milone ha adottato, nei loro confronti, la misura di prevenzione dell’allontanamento da Siena, con divieto di ritorno per tre anni.