Incontro Confesercenti-parlamentari senesi
SIENA. Lo Stato incentiva l’uso dei pagamenti elettronici, ma fa ricadere il costo della tecnologia sui piccoli commercianti. E così Confesercenti convoca i deputati e senatori locali per riportare la questione in Parlamento. Oggi infatti in tutta la Toscana l’associazione di categoria ha presentato ai parlamentari la richiesta di un intervento del Governo che disciplini il costo dei pagamenti con carte di credito e bancomat. A Siena il presidente Carlo Conforti e il direttore Valter Fucecchi nella sede di viale Europa hanno incontrato gli onorevoli Susanna Cenni e Luigi Dallai. Un costo troppo alto quello delle transazioni elettroniche, destinato adesso a lievitare alla luce della nuova legge di stabilità che ha abbassato a cinque euro la soglia oltre la quale il consumatore può chiedere al commerciante di pagare con la banconota elettronica. “Il commercio – puntualizza Conforti – è favorevole, in linea di principio, alla diffusione dei pagamenti per ragioni di sicurezza, e perché sono possono agire come stimolo ai consumi. Ciò che pesa negativamente è l’eccessivo costo che grava sulle imprese”. In Italia infatti attualmente il costo medio è 0,7% per i bancomat, e 1,5% per le carte di credito. A questi costi si devono aggiungere quelli relativi al canone del lettore, 30 euro medi mensili e il costo di accredito nel conto, che se giornaliero ha un costo medio di 1,5 euro al giorno. “Se sommiamo questi costi – spiega Conforti – ogni azienda in media spende 2.000 euro all’anno”. Per opporsi all’escalation di questo onere, Confesercenti ha chiesto quindi ai parlamentari senesi di farsi interpreti delle esigenze di chi ogni giorno alza le saracinesche: “chiediamo la rapida applicazione della direttiva europea che prevede la riduzione delle commissioni,– spiega il Presidente di Confesercenti Carlo Conforti – un intervento sui canoni dei Pos, e di prevedere un bonus fiscale per le aziende che riscuotono accise per conto dello Stato”. Tra questi ci sono anche i gestori dei distributori di carburanti: all’incontro odierno era presente anche il Presidente nazionale della Faib, il principale sindacato di categoria, Martino Landi.
“Le esigenze rappresentate dalla Confesercenti sono più che legittime – ha detto Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera – Nel nostro Paese abbiamo l’evidente necessità di ampliare e semplificare l’uso degli strumenti alternativi al contante, per contrastare evasione fiscale e criminalità organizzata. Non possiamo però pensare di scaricarne tutti i costi sul commercio, che ha già pagato sufficientemente questa fase di crisi e recessione. Il Pd ha già assunto alcune iniziative, sia attraverso una mozione discussa e approvata nel mese di giugno, impegnando il Governo a verificare e ad attivarsi affinché il costo dei mezzi di pagamento elettronico non superino la media dei costi negli altri Stati europei; che con una risoluzione approvata dalla commissione finanze il 3 febbraio scorso, che chiede, nel recepimento della direttiva, di riordinare tutte le disposizioni vigenti in materia, di assumere iniziative per potenziare i pagamenti elettronici, anche con forme di detrazione fiscale per i soggetti che istallino Pos, oltre che attraverso un tavolo di lavoro per individuare gli strumenti utili a ridurre al minimo i costi di utilizzo dei pagamenti con carta di credito. Si tratterà adesso di seguire l’iter e il contenuto effettivo dei decreti di competenza del Governo, e per questo ci attiveremo”.
“Abbiamo l’esigenza di uniformare al contesto europeo sia il nostro ordinamento che i costi sostenuti dagli esercenti indotti dagli oneri sui pagamenti – ha aggiunto Luigi Dallai – Non è solo una questione culturale ma anche economica: dall’utilizzo di una carta passa anche un modo più sicuro di svolgere attività lavorative a rischio, e una maggiore qualità nel servizio al consumatore. L’impegno in questo senso è pienamente condiviso”.
Alcuni esempi di acquisto di prodotto più esposti al costo del pagamento elettronico, bancomat (commissione considerata 0,7%),o carta credito( commissione considerata 1,2%). Sono esclusi dagli esempi l’incidenza dei costi di gestione del pos.
Tutti gli esempi sono relativi all’acquisti di € 100 di prodotto.
Distributore carburante: acquisto di € 100 benzina | |||||
Margine percepito dal gestore su € 100 di carburante | Se il pagamento non è in contanti ma con Bancomat al gestore costa: | Se il pagamento non è in contanti ma con Carta di credito al gestore costa: | |||
€ 2,47 | € 0,5 | € 1 | |||
Il gestore percepisce su € 100 di carburante il 2,47% | Il 20,24% di quanto percepisce come aggio | Il 40,48% di quanto percepisce come aggio | |||
Ricarica telefonica: acquisto € 100 | ||
Margine percepito dal venditore su € 100 di ricarica telefonica | Se il pagamento non è in contanti ma con Bancomat al commerciante costa: | Se il pagamento non è in contanti ma con Carta di credito al commerciante costa: |
€ 2 | € 0,7 | € 1,2 |
Il venditore su € 100 ricariche telefonica percepisce il 2% | Il 35% di quanto percepisce come aggio | Il 60% di quanto percepisce come aggio |
Valori bollati: € 100 | ||
Margine percepito dal venditore su € 100 di valori bollati | Se il pagamento non è in contanti ma con Bancomat al commerciante costa: | Se il pagamento non è in contanti ma con Carta di credito al commerciante costa: |
€ 4,7 | € 0,8 | € 1,2 |
Il venditore su € 100 valori bollati percepisce il 4,7% | Il 17% di quanto percepisce come aggio | Il 25,5% di quanto percepisce come aggio |
Tabacchi: € 100 | ||
Margine percepito dal venditore su € 100 di tabacchi | Se il pagamento non è in contanti ma con Bancomat al commerciante costa: | Se il pagamento non è in contanti ma con Carta di credito al commerciante costa: |
€ 10 | € 0,8 | € 1,2 |
Il venditore su € 100 di tabacchi percepisce il 10% | Il 8 % di quanto percepisce come aggio | Il 12 % di quanto percepisce come aggio |