Prima gonfiava i prezzi poi applicava lo sconto. I controlli proseguono a tutela degli acquirenti
SIENA. La possibilità di risparmiare sensibilmente sull’acquisto dei capi d’abbigliamento rappresenta una prospettiva allettante, soprattutto per le famiglie sempre più attente al proprio bilancio familiare. Purtroppo, tale momento rappresenta altresì l’occasione per qualche operatore senza scrupoli di fare affari indebiti, falsando le regole del mercato.
La Guardia di Finanza di Siena, al fine di evitare raggiri in danno di ignari acquirenti, ha avviato una specifica attività di monitoraggio su scala provinciale a tutela dei consumatori e del mercato, nell’ambito della continua azione di controllo economico del territorio, predisponendo mirati interventi nel settore della disciplina del commercio dei beni e servizi e in particolare dei prezzi.
Gli interventi specifici sono iniziati qualche settimana prima dell’avvio dei saldi di fine stagione, in concomitanza dell’innalzamento dei livelli di controllo del territorio per l’approssimarsi delle festività, attraverso mirate verifiche dei prezzi di vendita esposti sui beni di largo consumo, praticati in condizioni di normalità economica anche attraverso la rilevazione fotografica dei valori riportati sia sui prodotti esposti in vetrina sia su quelli all’interno dei locali attenzionati.
Complessivamente sono stati 84 gli esercizi commerciali controllati nei Comuni di tutta la Provincia senese. Nella circostanza sono state riscontrate irregolarità nei confronti di due commercianti in violazione della Legge Regionale n. 62/2018 che disciplina il settore del commercio e delle vendite.
In particolare è stato riscontrato che un negozio di accessori per abbigliamento nel primo giorno di saldi ha gonfiato i prezzi al punto tale da renderli, dopo aver applicato la percentuale di sconto, identici a quelli praticati nei giorni precedenti i saldi. Altra irregolarità riscontrata è stata la mancata esposizione del prezzo originario e della percentuale di sconto applicata la quale deve essere sempre indicata.
Per le irregolarità e le violazioni contestate, i trasgressori dovranno ora pagare una sanzione amministrativa da un minimo di 500 fino ad un massimo di 3000 euro, somma che verrà versata nelle casse del Comune ove ha sede l’attività commerciale.
L’attività, che continuerà incessante durante tutto il periodo di effettuazione dei saldi, si inserisce nel più ampio controllo economico del territorio, a salvaguardia del libero mercato e del contribuente onesto.