FMPS: un acronimo per l’identità futura
![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/2016/05/Usai_Clarich-nuovo-logo-2.jpg)
di Erica Nencini
SIENA. Oggi (30 maggio), a Palazzo Sansedoni, è stato presentato il nuovo logo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, presenti Marcello Clarich e Davide Usai.
Il logo è formato da un acronimo (FMPS) e da un payoff che ne riporta per esteso il nome dell’Ente. Molto semplificato appare il simbolo grafico che ha detto addio per sempre al contorno di ceralacca, considerato troppo “démodé”, mentre i colori, bianco e nero, rimandano ai legami storici con la città di Siena. Per il Presidente Marcello Clarich “la rivisitazione del logo costituisce un ulteriore passo nel percorso di rinnovamento che la Fondazione ha intrapreso negli ultimi due anni. Pur nella sua evoluzione il logo consolida lo spirito di appartenenza al territorio e rafforza la nostra riconoscibilità e visibilità all’estero.”. L’intero processo di restiling è costato 4.500€.
La presentazione di oggi è stata anche un momento per ricevere aggiornamenti su alcuni punti caldi riguardanti la Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
Riguardo alla revisione dello statuto, recentemente sottoposto all’approvazione del Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze), Clarich ha affermato:” Noi, come deputazione generale, abbiamo completato l’iter richiesto e abbiamo assunto tutte le delibere. In questo momento attendiamo, spero nelle prossime settimane, un’ approvazione da parte del Ministero. Non ci aspettiamo sorprese e speriamo nelle prossime settimane di poter diffondere il testo del nuovo statuto.”. Proprio in relazione allo Statuto e all’eventuale permanenza della Direzione Generale a Siena, il Presidente della Fondazione ha affermato che malgrado ciò che vi è scritto “tra lo statuto e l’attuazione vi è un percorso molto più complesso e lungo di ciò che si pensa. -ha poi continuato- Lo statuto mantiene un forte riferimento al territorio senese e io credo che la formula possa soddisfare le esigente di tutti.”.
Clarich si è inoltre espresso sul ruolo del Mef che si avvia ad essere il primo azionista della Banca con il 7%, affermando:” Per la Banca avere come socio il Ministero, in un momento in cui l’azionariato è così disperso, è un elemento che può dare un minimo di stabilità.”.
Per concludere è stata discussa anche la questione “vendita Sansedoni”. “Aspettiamo ancora risposte da interlocutori primari” ha dichiarato Clarich, per poi continuare “Certamente non è semplicissimo, anche per gli investitori, entrare in Sansedoni poiché significa fare una scommessa forte sul futuro della società, immaginare anche una ripresa del mercato immobiliare: è una situazione che richiede attente valutazioni.”.