Il sindaco ha risposto a un’interrogazione di Andrea Corsi
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SIENA.
SIENA. Citando il verbale della Conferenza paesaggistica del 17 giugno scorso, Andrea Corsi nella seduta consiliare di martedì scorso, 15 novembre, ha presentato un’interrogazione, sottoscritta anche da Massimo Bianchini e Marco Falorni, su un tratto della via Francigena che interessa l’area di Isola d’Arbia e dove dovrebbe essere realizzato il progetto di edificazione del parco agricolo sportivo “Cittadella dello Sport”. Il consigliere ha fatto riferimento a una precedente dichiarazione del sindaco, il quale aveva parlato di procedure in stato avanzato per la modifica e lo spostamento del tracciato francigeno in un’altra area limitrofa ai fini della sua agibilità, sicurezza e manutenzione. Corsi ha chiesto quali atti siano stati prodotti a tale scopo e quali adempimenti siano stati curati a garanzia della scientificità e della storicità dello spostamento del percorso francigeno in un’area diversa da quella attuale.
Il sindaco si è dichiarato stupito del carattere dell’interrogazione, in particolare rispetto al tema della presunta scientificità dello spostamento del percorso, in quanto, come ha illustrato all’aula, l’unico riferimento storico per la sua definizione sono le stazioni di sosta toccate dall’arcivescovo britannico Sigerico nel suo viaggio da Canterbury a Roma, poco prima dell’anno Mille. Il prelato, infatti, nel suo diario di viaggio non aveva indicato con esattezza l’itinerario seguito, bensì le 80 località di transito del suo percorso.
La scelta del tracciato francigeno, che attraversa quattro Stati europei, fu fatta all’inizio del Duemila in collaborazione con il Consiglio d’Europa, nell’ambito dei progetti sui grandi itinerari culturali comunitari, e può essere oggetto di variazioni successive, come è già accaduto in numerosi casi, codificate in un meccanismo di consultazione tra il Ministero, gli enti locali interessati e l’Associazione Europea delle Vie Francigene. Associazione che, non a caso, nella propria denominazione parla di Vie Francigene al plurale, a conferma che, piuttosto che di un singolo percorso, si fa riferimento a un fascio viario.
Come criteri di individuazione, la priorità è la sicurezza del percorso per tutelare l’incolumità dei viandanti. Altro requisito è il valore del patrimonio storico, culturale e ambientale dei luoghi di transito. A tale scopo, il sindaco ha riportato l’esempio del Castello di Monteriggioni, dove nell’ottobre 2007 fu collocato, alla presenza di Romano Prodi e Francesco Rutelli, allora Capo del Governo e Ministro ai Beni Culturali, il primo cartello indicatore in Europa della Via Francigena, nonostante che la costruzione della fortificazione di Monteriggioni risalga a oltre duecento anni dopo il viaggio di Sigerico.
Rispetto al tratto di Isola d’Arbia oggetto dell’interrogazione, il sindaco ha sostenuto come il percorso su cui transita in questo momento la Via Francigena nel territorio comunale corrisponda esattamente a quello ufficiale del Ministero, senza rivendicare alcuna storicità del tracciato. La scelta è stata dettata dall’esigenza di garantire condizioni di massima sicurezza per chi transita a piedi, in bici o a cavallo lungo la Via Francigena.
Corsi ha espresso il suo apprezzamento per le nozioni storiche illustrate dal sindaco, ma gli ha imputato di aver evaso le domande di profilo amministrativo su quali atti abbiano determinato lo spostamento del tracciato, sull’eventuale inserimento dell’intervento nel Piano triennale delle opere pubbliche 2016/18 e sui costi complessivi dell’operazione.