ROMA. La Corte di Cassazione ha depositato la sentenza con cui conferma la sanzione di 283mila euro, comminata dalla Banca d’Italia (ottobre 2013), a Tommaso Di Tanno, ex presidente del Collegio Sindacale del Monte dei Paschi. La sanzione è stata causata da “carenza nei controlli sull’operazione Fresh”.
Di Tanno aveva presentato ricorso contro la decisione della Corte di appello di Roma che, nel 2018, aveva confermato la ‘multa’ irrogata da Bankit dopo una lunga ispezione (dal 3/2010 al 3/2012) per mancate comunicazioni all’Organo di Vigilanza; mancato rispetto del requisito patrimoniale minimo complessivo a livello consolidato; inosservanza delle forme tecniche dei bilanci.
Di Tanno si era difeso dichiarando che “l’occultamento doloso” di informazioni e documenti da parte del top management aveva impedito al Collegio Sindacale di percepire i “potenziali rischi insiti nell’operazione Fresh”.
La II Sezione civile ricorda però che i sindaci delle banche “devono dare prova di aver esercitato i poteri di controllo loro spettanti, non essendo sufficiente, in presenza di una condotta illecita posta in essere dagli Amministratori, la dedotta circostanza di esserne stati tenuti all’oscuro”.