Il sindaco non rivela se si ripresenterà e schiva le domande
di Augusto Mattioli
SIENA. Si guarda bene dal dire quale sarà il suo futuro il sindaco di Siena Luigi De Mossi. Ai giornalisti che a margine della firma della dichiarazione di Poitiers con il rettore Francesco Frati non ha praticamente detto niente. “Devo parlare con tutte le mie forze (l’area che lo sostiene – ndr), capisco che c’è attenzione. Non voglio fare gaffe. Vi ringrazio dell’attenzione ma credo che avremo modo e tempo per parlare di questo”. E rispondendo ad una ulteriore domanda sui tempi della decisione ha precisato che sarà presa “il prima possibile”.
Una risposta che non chiarisce ancora quale sarà il futuro di De Mossi come sindaco, il primo di centrodestra nella storia amministrativa della città, che aveva precisato che avrebbe deciso se candidarsi di nuovo o meno dopo le elezioni politiche del 25 settembre. Ormai, dopo un mese, c’è un governo insediato ma con equilibri interni nei quali primeggia Fratelli d’Italia e non la Lega di Salvini, che con De Mossi ha avuto un rapporto molto stretto. La domanda è se la decisione di De Mossi sia legata ai nuovi equilibri politici nazionali, che potrebbero avere effetti anche su quelli locali, nei quali il partito di Meloni potrebbe imporre una candidatura che rispecchi tali equilibri.
Una situazione di incertezza politica che alla città non fa bene. Del resto bisogna anche ricordare che la maggioranza di centro destra che sostiene il sindaco non sembra così coesa. Anzi, non mancano malumori nella stessa maggioranza riguardo la creazione di una commissione per lo studio dei criteri di distribuzione della somma di un milione e 350 mila per sostenere chi è in difficoltà in questo periodo a causa dell’aumento delle bollette del gas e della luce e dell’inflazione. Molti consiglieri comunali sia di maggioranza sia di opposizione “eletti dal popolo“, e quindi legittimati a prendere decisioni in merito, si sono sentiti esautorati dalla decisione non sappiamo, (ci scuserete – ndr), se presa “motu proprio” dal sindaco o anche dalla giunta.