SIENA. Bruno Valentini ha presentato un’interrogazione sul Fondo di garanzia senese. Ecco il testo integrale.
“Premesso che:
– nella fase iniziale della crisi pandemica, il Comune di Siena annunciò una manovra economica di sostegno a famiglie ed aziende che fu presentata con toni trionfalistici
– nella realtà il Sindaco di Grosseto, durante un dibattito televisivo, la definì (letteralmente) come “falsa”, e successivamente è emerso che alcune agevolazioni promesse non sono state mantenute (ad es. l’imposta sulla pubblicità), mentre altre misure le ha prese il Governo per tutti i Comuni ed il grosso dei provvedimenti non è stato altro che la presa d’atto delle minori entrate
– anzi, è stata negata la possibilità di riduzione degli affitti attraverso agevolazioni sull’IMU ai proprietari di immobili
– fra le misure più importanti della manovra annunciata c’è stata anche quella di un “Fondo di garanzia Senese”, che nelle intenzioni doveva essere un efficace strumento locale di potenziamento del credito alle imprese
– è importante conoscere quanti riscontri concreti ha avuto questo strumento, visto fra l’altro che le uniche banche che hanno dichiarato di aver aderito sono state tre banche locali di credito cooperativo
– il resto del sistema creditizio ed anche la finanziaria pubblica locale Fises hanno pragmaticamente preferito altri strumenti ed altri plafond
– è opportuno chiarire se si è trattato sostanzialmente di un ennesimo annuncio invece che di un effettivo arricchimento delle leve di finanziamento a disposizione del sistema imprenditoriale locale
Tutto ciò premesso si domanda al Sig. Sindaco
– quale sia stato il ricorso effettivo delle imprese senesi al “Fondo di garanzia senese”,che fu annunciato con tanta enfasi
– se non si ritenga opportuno considerare una assoluta priorità la sopravvivenza delle piccole imprese destinando in loro favore il massimo possibile delle risorse che il Governo ha riconosciuto e riconoscerà agli Enti Locali, rinunciando o rinviando impieghi non urgenti”.