Roberto Maria Carrelli Palombi di Motrone: "Necessario un efficace funzionamento del sistema giustizia nel territorio"
testo e foto di Augusto Mattioli
SIENA. Dopo una “vacanza“ di oltre un anno il tribunale di Siena ha finalmente il suo presidente effettivo. Si tratta di Roberto Maria Carrelli Palombi di Motrone, 52 anni, napoletano di origine, ma da 25 anni a Roma, sposato, due figli, che si è insediato formalmente questa mattina (18 luglio. Incontrando i giornalisti – oltre a dare la sua disponibilità ad un rapporto di collaborazione – ha detto che al palazzo di giustizia di Siena “era necessaria la presenza di una persona che si dedicasse ai problemi del tribunale“ ed era altrettanto necessario “intervenire nell’organizzazione della giurisdizione individuando tutte quelle misure necessarie per un efficace funzionamento del sistema giustizia nel territorio”. Per questo ha preparato un progetto organizzativo di lavoro che servirà per dare concretezza al lavoro nel palazzo che dovrà diventare, lo ha detto con una battuta, “un gioiello”.
Ma la strada per il momento è tutta in salita. “Ci sono dei settori che a Siena – ha sottolineato – necessitano di una particolare attenzione perché che hanno, a causa di carenze di organico di personale amministrativo e di personale giudiziario (mancano quattro giudici al civile e uno al penale ndr ), di magistrati, delle insufficienze sensibili. In particolare il settore della giustizia civile, in cui c’è bisogno di un forte impegno per ridurre l’arretrato e procedere alla definizione delle cause che pendono da più tempo”. Un problema da risolvere intanto è quello riguardante il dirigente amministrativo, la dottoressa Corinaldesi, che è stata applicata ad un ufficio della presidenza del consiglio. “L’applicazione – sottolinea il neopresidente – non ci consente di coprire il posto. Per legge tutte le sue incombenze ricadono su di me, come lavoro e responsabilità”. Un tema toccato in occasione della inaugurazione del tribunale civile, presente il ministro della giustizia Andrea Orlando dal presidente del tribunale facente funzione Luciano Costantini nell’ambito di un intervento molto critico sulla situazione della giustizia senese e non.
Per assumere l’incarico senese Palombi ha lasciato quello di consigliere della Corte di Cassazione nel quale è stato per oltre quattro anni. Dal 2006 al 2010 è stato componente del Consiglio superiore della magistratura, e tra la fine della consiliatura del Csm e l’ arrivo alla Corte di Cassazione è stato applicato, “una scelta volontaria la mia“, ha precisato, per svolgere le funzioni di giudice delle indagini preliminari al tribunale di Reggio Calabria che ha sottolineato “in quel periodo aveva una situazione di particolare emergenza“. Il neopresidente nella sua attività si è in particolare occupato di penale riguardante la criminalità organizzata, quindi mafia, ‘ndrangheta e camorra.