Molte le domande poste all'Amministrazione comunale a seguito dello sversamento di idrocarburi che hanno contaminato le acque
Riceviamo e pubblichiamo il documento che il gruppo Siena Ideale ha presentato chiedendo una risposta scritta all’Amministrazione Comunale di Siena
La presente interrogazione vuole richiamare l’episodio di sversamento di notevoli quantità di idrocarburi nell’acqua delle Fonti di Pescaia che ha interessato i bottini di San Basilio e San Bartolomeo per arrivare fino al torrente Tressa nella zona di Colonna S.Marco, avvenuti a partire dallo scorso ottobre 2020. Tale grave episodio, denunciato anche da singoli cittadini che ha visto anche la costituzione di un comitato spontaneo che ha coinvolto il Difensore Civico della Toscana, è stato portato all’attenzione dell’Arpat la quale in seguito a verifica effettuata affermava che “..nel corso del sopralluogo presso l’area del cantiere, è risultato che, a seguito dei lavori per l’adeguamento antincendio delle cisterne interrate contenenti gasolio e utilizzate per il funzionamento dei generatori del Centro Elaborazione Dati del Monte dei Paschi di Siena, posta al di sopra delle Fonti e presumibile causa della potenziale contaminazione delle acque, si era verificata una perdita di idrocarburi stimati in circa 20.000 litri, che aveva interessato anche l’acqua delle Fonti di Pescaia. Nel fossetto in uscita dalla vasca delle “Fonti di Pescaia” erano infatti visibili opalescenze tipiche degli idrocarburi che le evidenze olfattive individuavano come gasolio”.
La stessa ARPAT fornendo anche alcune indicazioni tecniche, ha segnalato agli enti e alla ditta che interveniva per gli adeguamenti sopra descritti, la necessità d’interventi di messa in sicurezza d’emergenza, sottolineando che “Una volta ultimata la messa in sicurezza di emergenza da parte del soggetto sopra indicato, sul sito dovranno successivamente essere eseguite le indagini preliminari atte a verificare lo stato delle matrici ambientali e verificare il superamento o meno delle CSC (Concentrazioni Soglia di Contaminazione)”.
Alla luce di quanto sopra premesso si chiede di conoscere:
1) se sono stati attivati tutti gli interventi di messa in sicurezza del sito (o dei siti) e la durata degli stessi;
2) se è stata quantificata la fuoriuscita di gasolio e quindi quanti litri sono sversati nelle acque;
3) quanto è stata l’incidenza in termini di inquinamento delle acque delle Fonti di Pescaia, dei bottini di San Basilio e San Bartolomeo e del torrente Tressa;
4) se è stata effettuata l’installazione di un bypass, suggerito dall’Arpat, atto a ripristinare l’originale deflusso delle acque della fonte denominata “B”, allo scopo di limitare il quantitativo di acque contaminate destinate allo smaltimento;
5) la quantità di gasolio rimosso e smaltito come rifiuto pericoloso e quale ditta è stata incaricata, indicando anche le aree d’intervento;
6) se si sono verificate le condizioni per la presentazione di un piano di caratterizzazione e di bonifica (superamento o meno delle CSC);
7) le eventuali prescrizioni della Soprintendenza di Siena;
8) se il comune intende prescrivere al MPS la riconversione dei generatori del Centro Elaborazione Dati con impianti non pericolosi a combustibile non inquinante;
9) se sono stati individuati i responsabili e le cause, che hanno prodotto lo sversamento di gasolio di cui all’oggetto e di conseguenza a chi verranno imputati i costi derivati dalla contaminazione ed eventualmente se c’è in corso una ricognizione in tal senso;
10) se sono state appurate responsabilità a carico del Monte dei Paschi di Siena e nell’eventualità emergessero quali sono le azioni che intende intraprendere il comune; se ci sono state comunicazione da parte del Difensore Civico Regionale
Siena Ideale