Nuove accuse per Trecciolino ed un veterinario
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SIENA. Almeno due cavalli sarebbero morti per essere stati sottoposti a sperimentazioni farmacologiche, con uso di sostanze dopanti per aumentarne le prestazioni: l’ipotesi è avanzata dalla procura di Siena nell’ambito dell’indagine partita a luglio 2015 sulla presunta sostituzione del microchip di alcuni animali al fine di spacciarli per anglo arabi mezzosangue e poterli iscrivere all’Albo del Comune di Siena.
Secondo quanto emerso sarebbero due gli indagati, in concorso, per questa nuova accusa: il fantino Luigi Bruschelli, coinvolto già l’estate scorsa nell’inchiesta, e anche un veterinario di Viterbo, tra i perquisiti di martedì dalla forestale. Ad essi viene contestato anche il maltrattamento di un altro cavallo a cui sarebbe stato somministrato un medicinale con effetto tranquillante. A Luigi Bruschelli e a un altro indagato sarebbe stato anche contestato di aver importato dall’India un anabolizzante sempre a scopo veterinario. L’inchiesta vedrebbe complessivamente indagati al momento quattro persone, fra cui altri due fantini del Palio: il figlio di Luigi Bruschelli, Enrcio, e Sebastiano Murtas.