L'ipotesi di reato è bancarotta fraudolenta
SIENA. Sono 14 gli indagati per bancarotta fraudolenta nel crac dell’inceneritore di Scarlino: si tratta di manager e consulenti della Scarlino Energia, società di gestione dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti.
Tra gli indagati, membri del cda e del collegio sindacale di Scarlino Energia, e consulenti. Indagato il presidente di Scarlino Energia, il senese ex assessore regionale Moreno Periccioli, l’ad Luca Galimberti (La Spezia), il vicepresidente e consigliere Sei Toscana Giuseppe Pinto (Orbetello), i consiglieri Stefano Carnevali (Carpi), Marco Buzzichelli (Colle Val d’Elsa), Carlo Becatti (Siena), e tra i rappresentanti di Sei Toscana l’ex presidente senese Fabrizio Vigni, l’amministratore delegato Eros Organni e i sindaci revisori Massimo Filipponi (Rieti), Paolo Fabbrini (Abbadia San Salvatore), Renzo Alessandroni (Campagnatico), Enzo Cerboni (Poggibonsi), Marco Monicolini (San Giovanni Valdarno) e Simone Terenzi (San Marcello Pistoiese).
L’inchiesta della procura di Grosseto è emersa da un’udienza davanti al giudice fallimentare dov’era previsto il voto dei creditori di Scarlino Energia srl a un piano di concordato preventivo. Il giudice però ha dovuto rinviare l’udienza al 14 luglio per decidere su un’istanza della stessa procura che ha chiesto il fallimento della società, oberata da debiti per decine di milioni.
In base a indagini della Gdf, ai pm risultano atti compiuti in frode dei creditori, collegati a una valutazione non corretta dei cespiti e degli asset patrimoniali.