Successo dell’evento organizzato da Etica&Sviluppo

SIENA. La cura e la guarigione dipendono dalle emozioni, ovvero dalla volontà di chi dice voglio tornare a correre, voglio tornare a cavalcare. E’ da questa apparente contraddizione con la medicina tradizionale che il dottor Claudio Costa ha sempre tratto la forza per i suoi straordinari risultati, ottenuti nell’assistenza a piloti infortunati o ai fantini, come è venuta conferma nel corso dell’evento che lo ha visto protagonista giovedì sera a Siena nella sede dell’associazione Etica&Sviluppo. Appassionati del mondo delle corse motociclistiche si sono dati appuntamento in folto numero per ascoltare l’ideatore della clinica mobile, assistere alla proiezione di suggestivi filmati, scattare qualche selfie con la show bike del Pramac Racing Team che ha fatto bella mostra di sé nel cortile del palazzo di via Banchi di Sotto 81.
Un’iniziativa di successo, la prima di altre che seguiranno ben presto, come ha promesso il presidente di Etica&Sviluppo, Lucia Vichi, e che ha fruttato anche una consistente somma di denaro, raccolta con la vendita dei libri del dottor Costa, la cena e una lotteria con i gadget gentimente forniti dalla Pramac. Soldi che verrano devoluti alla Fondazione Marco Simoncelli. E proprio la proiezione di un video su Simoncelli, come già prima quello sulla storia di Alex Zanardi e del suo coraggio, non ha risparmiato qualche lacrima nel ricordo del grande campione. “La morte – ha sottolineato il dottor Costa, con la voce un po’ incrinata – non ha comunque avuto il suo definitivo sopravvento. Marco ha lottato per quello che amava fare di più al mondo, ed ha comunque vinto perché rimarrà sempre nei nostri cuori, come tanti altri eroi come lui”.
Già gli eroi, proprio il tema che la serata riproponeva: “La casa degli eroi” appunto, sviluppato e stimolato dal conduttore dell’incontro, Carlo Bartalini, insieme anche al giornalista Paolo Scalera e ai fantini Gigi Bruschelli e Salvatore Ladu, intervistati dalla giornalista Gaia Tancredi. Un mix di aneddoti , ma anche di rivelazioni inedite. Dai racconti del dottor Costa è emerso un mondo che lui definisce mitologico fatto di grandi successi, e purtroppo anche di sconfitte che segnano una vita. Come ad esempio la morte di Jarno Saarinen a Monza che grazie alle sue cure era tornato anticipatamente alle corse rispetto ai tempi previsti: la sua tragica scomparsa in pista proprio due giorni prima a quella che sarebbe stata la scadenza normale per togliergli il gesso.
“I piloti sono come miei figli, e quando tornano salvi ai box io li abbraccio, senza pudore, come farebbero le loro madri che spesso di persona, con cura, con gesti rituali, ripetitivi, preparano i bagagli dei figli campioni a esorcizzare una paura che non può essere battuta” ha rivelato Costa. Così come ha ammesso di aver letteramente rapito il pilota australiano Mick Doohan dalla clinica olandese dove cure sbagliate rischiavano di fargli perdere una gamba, o quando è stato persino arrestato, in Svezia, perché non autorizzato ad esercitarvi la sua professione.
E il mondo della gare motociclistiche e quello del Palio che appaiono tanti diversi, si uniscono inaspettatamente in una favola che riempie i cuori e le menti dei giovani di valori. “A Siena i ragazzi non devono mettersi una maschera come da altre parti – ha detto il dottor Costa – per coprire quel vuoto che non riescono a riempire”. Innamorato della nostra città e dei fantini. Anche loro eroi che inseguono sogni di vittoria e che ha avuto modo di conoscere fin da quando per la prima volta fu la contrada della Giraffa a chiedere il suo intervento per il proprio fantino.
“Poi ne sono seguite altre di richieste, ma non svelo per quali contrade. I fantini sono pazienti magici, la loro guarigione è scattata nel momento in cui io gli ho potuto dire che sarebebro tornati prestissimo a cavalcare, a inseguire il loro sogno”. E la riconoscenza è stata testimoniata dalla presenza e dalle parole di Trecciolino e Cianchino che hanno anche aggiunto: “ I nostri infortuni spesso dobbiamo nasconderli e tornare a montare quanto prima. Noi eroi? Ci vuole coraggio, ma certo per un pilota di moto molto di più. Ed eroi sono tutti coloro che ogni giorno affrontato un mondo che non è certo quello che in cui vorremmo vivere”.
Un mondo che forse ha proprio bisogno anche di sogni e di favole per trovare la forza di tornare al rispetto e alla comprensione reciproca. Favole come quelle degli eroi in moto e degli eroi a cavallo, favole che il dottor Carlo Costa nella sua lunga carriera ha contribuito ad alimentare, nel suo modo di essere un medico tutto speciale, unendo alla tecnica una componente umana e psicologica dal ruolo preminente. A tutto questo, grazie ad Etica&Sviluppo, è stato reso omaggio giovedì sera.