Non viene esclusa alcuna ipotesi
di Augusto Mattioli
SIENA. La Procura della Repubblica di Siena ha aperto un fascicolo sull’incendio scoppiato prima dell’alba in un capannone dell’azienda agricola di Suvignano,bene sequestrato dalla mafia e da due anni gestito dopo un lungo periodo commissariale dalla Regione toscana con l’Ente Terre.
L’incendio ha provocato un danno complessivo di circa 800 mila euro, essendo andate a fuoco un migliaio di rotoballe, quintali di semi di erba medica e altri macchinari utilizzati dall’azienda, che si trovavano nel capannone.
Sono in corso indagini del settore polizia giudiziaria dei Vigili del fuoco di Siena.
A quanto si apprende nessuna ipotesi viene esclusa compreso un atto doloso. “Mi auguro che questo incendio non lo sia – ha sottolineato Gabriele Berni, sindaco di Monteroni d’Arbia, nel cui territorio è situata l’azienda, che ha una estensione di circa settecento ettari.
Controlli sono in corso da parte della Asl e dell’Arpat sul tetto in eternit del capannone andato a fuoco e completamente distrutto.
Nella Tenuta di Suvignano dal momento in cui è passata alla gestione dell’ Ente terre, si sta lavorando per riqualificarla e riorganizzarla. Qui è stato costituito il Centro della Legalità; qui si organizzano eventi legati alla promozione della cultura della legalità, e per valorizzare le produzioni si punta alla riconversione all’agricoltura biologica e alla tutela e valorizzazione della biodiversità, e si lavora per la messa in sicurezza del consistente patrimonio immobiliare.