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di Augusto Mattioli
SIENA. “Nella lotta alla mafia, in questo momento, credo ci sia nel nostro Paese un regresso”. L’ha dichiarato all’AGI Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato (ucciso dalla mafia a Cinisi (Palermo) nel maggio del 1978), dopo un incontro questo pomeriggio a Siena con un folto gruppo di studenti del liceo tecnologico e istituto tecnico ‘Sarrocchi’.
“A livello istituzionale – ha aggiunto Impastato – il problema mafia non viene affrontato, viene sottovalutato, non esiste quasi. Non la considerano un’emergenza vera e propria. La mafia e’ molto forte. Oggi non ha bisogno di uccidere. E’ all’interno del tessuto istituzionale, sociale, non e’ un anti-Stato, ma e’ dentro lo Stato vero e proprio. Non se ne parla oggi come non se ne e’ parlato nel corso della campagna elettorale”.
“Il nostro tessuto sociale e’ logorato dalla mafia che e’ ovunque. Anche al Nord, oltre che al Sud. Il problema italiano in questo periodo ti dicono che sono, invece, gli immigrati. Credo, piuttosto, che il vero problema siano gli emigranti, i molti giovani che se ne vanno alla ricerca di un lavoro, e che sono molti di piu’ degli immigrati”.