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di Augusto Mattioli
SIENA. Un fiume in piena Alessandro Di Battista che ha iniziato ieri il suo tour italiano denominato “Su La testa, incontriamoci in giro per l’Italia” al Santa Maria della Scala con presenze contingentate.
Su Mps e temi connessi (vedi il caso Rossi) non ha mancato di dire la sua, affermando che per lui l’operazione Unicredit non è chiusa definitivamente. E attaccando il presidente del consiglio Draghi, “uno dei principali artefici del fallimento del sistema bancario italiano, avendo avallato l’acquisto di Antonveneta da parte di Montepaschi quando era governatore di Banca d’Italia”. Secondo Di Battista (che ora gioca da battitore libero nella politica italiana, in attesa anche di avere i numeri per una sua formazione politica in grado condizionarla), “Montepaschi deve diventare una banca pubblica di investimenti. Una banca soprattutto rivolta al settore delle piccole e medie imprese per far sì che possano avere finanziamenti sulla transizione ecologica, che altrimenti diventa una cosa da furbetti” .
Non è mancato, parlando con i giornalisti, un riferimento alla drammatica vicenda di David Rossi: “Sono convinto che non si sia davvero suicidato, anche a fronte di lodevoli inchieste giornalistiche, a cominciare dal lavoro che hanno fatto le Iene su questo ‘suicidio’ per quanto mi riguarda direi inaccettabile”.