"Il Partito Socialista Italiano denuncia una situazione assai grave per la cultura e il sistema museale senese che di fatto è frammentario e ridotto ai minimi termini"
SIENA. Si è conclusa con una prevedibile uscita del Comune di Siena dalla Fondazione Musei Senesi.
Da lunedì 30 settembre il comune di Siena non è più partner istituzionale della Fondazione che da anni sostiene i piccoli musei della provincia cercando di attuare una politica di integrazione e qualificazione del patrimonio culturale del l territorio.
Il Comune si tira fuori dal sistema di gestione e di ottimizzazione delle risorse adducendo come scusa un non ritorno in termini di guadagno dalla stessa Fondazione per i musei comunali cioè per il Museo Civico e per la Torre del Mangia, rischiando a suo dire perfino un danno erariale per le casse comunali tanto da aver dovuto dare contributi mai versati dalla precedente amministrazione.
Secondo il Partito Socialista Italiano, attento da sempre alle sorti culturali della città di Siena, la giunta di destra civico-leghista senese, ancora una volta, ha gettato il sasso e poi ha nascosto la mano dato che, dopo aver riparato l’ammanco, si tira indietro nella collaborazione dell’Ente invece di rimanere e contribuire ad una viva e fattiva progettualità (con sue risorse e con sue idee) nella Fondazione Musei Senesi.
Ma non era la Giunta attuale la paladina di un nuovo corso politico per la città, non era la maggioranza del “cambiamento” che avrebbe dovuto ridare lustro alla Città?
Il Partito Socialista Italiano denuncia una situazione assai grave per la cultura e il sistema museale senese che di fatto è frammentario e ridotto ai minimi termini.
Nessun Dirigente Museale ha in mano le sorti del Museo Comunale (gestito da risorse interne con un’autonoma progettualità mai di fatto dichiarata), costretto ormai da anni a un ripiegamento su se stesso; nessun direttore neppure per il Museo del Santa Maria della Scala per cui siamo in attesa di capire quale sarà il timoniere della Istituzione Museale più importante della Città.
Il Partito Socialista Italiano auspica che la costituzione della Commissione Consiliare sul Santa Maria della Scala definita nell’ultimo Consiglio comunale e composta da cinque consiglieri (tre di maggioranza e due di minoranza) ascolti tutte le forze politiche come una “opportunità di un confronto largo” per il rilancio del settore.
Unire le forze è utile in questo momento storico poiché solo così è possibile uscire da un lungo periodo di stallo per la cultura di Siena e del suo territorio. Accantonare fazione ed abbandonare posizioni infruttuose al fine di recuperare e rilanciare un bene culturale enorme quale è Il Complesso Museale del Santa Maria della Scala è importantissimo.
La Cultura è di tutti e tutti devono fare il meglio possibile per riportare alla ribalta del mondo un sito museale che, in quanto a superficie è tra i più grandi in Europa, e dentro il quale potrebbe essere possibile convogliare gran parte delle attività culturali della città. Pensare ad una forma giuridica adeguata con a capo un manager che sappia attrarre risorse, dovrebbe essere la priorità della Commissione, pensare poi ai contenuti con percorsi museali adeguati e chiari dovrebbe essere il secondo punto su cui lavorare.
Attraverso un team di specialisti ben preparato il Complesso museale del SMS dovrebbe strutturare un piano espositivo a lungo termine che però non sia espressione di una sola Amministrazione ma espressione della città tutta. Per fare questo sarebbe auspicabile il coinvolgimento delle varie anime culturali della città dai Musei di Contrada fino all’Università degli Studi di Siena che da decenni forma storici dell’arte e tecnici del settore che conoscono il patrimonio artistico senese ed il suo valore.
Federazione Provinciale
Partito Socialista Italiano