"Cinque anni possono bastare. Io sono un civico non sono un politico, nel 2018 la mia è stata una scelta di servizio"
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di Augusto Mattioli
SIENA. Luigi De Mossi, attuale sindaco di Siena, non si presenterà alle elezioni amministrative della città, previste per il 2023, per un secondo mandato. Lo ha annunciato lui stesso questa mattina in una conferenza stampa, peraltro conclusasi senza domande dei giornalisti perché dopo la sua comunicazione ha lasciato la sala delle Lupe per andare nel suo ufficio.
“Cinque anni possono anche bastare. Torno a svolgere il mio lavoro e a vivere la mia vita privata”. De Mossi ha ripetuto di essere “un sindaco civico e non partitico, anche se – per la verità – il rapporto con i partiti nazionali c’è stato, in particolare quello molto forte con il segretario della Lega Matteo Salvini, spesso visto nel senese, palio compreso. “Oltre a essere civico sono un uomo libero e sono il fautore del mio destino – ha sottolineato con una certa enfasi -; il mio incarico per Siena è stato un onore e un privilegio. Ed è stato un momento importante in anni molto complessi, i più difficili: quelli della pandemia, della guerra, della crisi economica, degli anni senza Palio”.
De Mossi ha deciso quindi di chiudere l’argomento ricandidatura, tenendosi però aperta una lontana ipotesi: “Ringrazio chi mi chiede di proseguire, ma la mia disponibilità è legata solo a casi estremi. Alla maggioranza che mi sostiene dico comunque: preferirei di no”. Ha poi sottolineato come la sua elezione sia stata un fatto storico per la città governata a lungo da quello che ha definito “un monopolio innaturale” . Ed ha rivendicato “ciò che abbiamo fatto in questi anni, lavorando per il bene di questa città, nella quale io ho cambiato le carte, segnandone le storia e dimostrando come questo territorio non abbia bisogno di ammalati della politica”.
Si apre ora una nuova fase nell’area di centrodestra per continuare a governare Siena dopo il periodo De Mossi. Può darsi che quest’area possa andare su Emanuele Montomoli, che nella sua recente presentazione non ha sciolto il nodo su quale gruppo puntare, anche se qualche feeling, soprattutto con Forza Italia, ce l’ha; o su Tommaso Marrocchesi Marzi, già impegnato nella corsa per le suppletive alla Camera dei deputati con Enrico Letta, che – a quanto sembra – vuole proposte e programmi precisi e chiari prima di accettare qualsiasi idea di candidatura. Possibile, però, anche un nome nuovo. Inoltre, bisognerà capire cosa farà quell’area che ruota attorno ad Andrea Bellandi e Daniele Tacconi, personaggi presenti nella politica senese fin dai tempi del sindaco socialista Mazzoni della Stella, di cui sono stati anche assessori…