SIENA. Il rugby senese si è trovato proiettato in un incubo la mattina di Sabato 24 Agosto con la notizia della scomparsa di Tommaso Rizzi, conosciuto come Masone o “Pilone del Nicchio” che ha iniziato a rimbalzare sulle varie chat di gruppo. Un malore ha stroncato, nel corso della nottata, la vita di quello che è stato il personaggio più amato e conosciuto del rugby senese, uno dei pilastri di quel manipolo di giocatori che all’inizio degli anni 90 ha rifondato la squadra del CUS Siena e che ancora oggi è l’anima del movimento cittadino.
Tommaso Rizzi, classe 1975, ha legato in maniera indissolubile la sua vita a quella della palla ovale dopo i suoi inizi nel basket; ha fatto parte di tutte le formazioni bianconere, delle rappresentative regionali giovanili e poi, con la sua maglia numero 1, ha vissuto in prima linea tutti i campionati dalle stagioni in cui, tra gli anni 90 e 2000, i numeri ed i risultati del rugby cittadino erano scoraggianti. Grazie al suo carattere guascone e generoso ha convinto decine di giocatori ad avvicinarsi al rugby riuscendo così a garantire la sopravvivenza di un movimento che all’epoca era mortificato dall’assenza di numeri. Giunto al termine della sua carriera agonistica nella squadra cadetta, con il compimento del 42° anno di età, “Masone” ha continuato l’attività con gli Old senesi e non ha mai smesso di sostenere i giocatori in campo seguendo anche l’indimenticabile trasferta in Sardegna sul campo del 7 Fradis Sinnai che si è tradotta nella storica promozione in serie B.
Nel corso degli anni, con il suo tesserino 100048 della FIR, ha svolto anche il ruolo di allenatore nelle giovanili bianconere e si è sempre reso disponibile per ogni impegno dentro e fuori dal campo, indossando sempre una delle sue insostituibili maglie azzurre.La sua vita sportiva è sempre stata l’incarnazione dello spirito del più autentico e puro rugbysta dilettante, quella visione dello sport “Birra e Salsicce” che è stato un marchio di fabbrica di ogni giocatore uscito dal Sabbione; la centralità del terzo tempo rispetto ai due giocati in campo con lui non è mai stata messa in discussione.
La sua generosità ha fatto sì che i giocatori più meritevoli della prima squadra ogni anno ricevessero in regalo le sue vecchie maglie, onorati della sua amicizia e di ricevere sinceri attestati di stima.Memorabili le trasferte in occasione delle trasferte per il 6 Nazioni, iniziando nel 2002 in Irlanda con alcuni compagni di squadra e con gli amici rossoblu eugubini, passando per tanti altri appuntamenti tra cui la storica partita del 2007 in Scozia, prima vittoria azzurra in trasferta in cui il gruppo senese finì anche su una foto della Gazzetta dello Sport.Inarrivabile la sua cultura in campo rugbystico che lo portava a ricordare praticamente tutti i giocatori azzurri degli ultimi 40 anni ed i risultati della Nazionale in ogni incontro, con il suo carattere socievole e disponibile era poi impossibile non volergli bene.
Tutto il rugby senese si unisce piangendo in un grande abbraccio alla famiglia Rizzi per la perdita di Tommaso, che non verrà dimenticato da nessuno dei “ragazzi del Sabbione” e dai suoi avversari, spesso diventati amici fraterni. Ciao Maso!