SIENA. La Asl Toscana sud est comunica i dati complessivi e divisi per provincia delle persone risultate positive al tampone per Coronavirus nel territorio aziendale dal 26 febbraio fino ad oggi.
1500 persone in sorveglianza attiva, contatti stretti delle 153 persone che oggi, nella Toscana sud est, risultano positive al COVID – 19, 124 a casa e 32 ricoverati.
Un impegno fortissimo ormai da settimane, che mobilità tutti i settori dell’intera azienda. Con circa 11 mila tra dipendenti e convenzionati, un organico rafforzato di 1.229 unità tra febbraio e marzo, la Sud Est sta dedicando anima o corpo alla lotta contro il Coronavirus in stretta alleanza con tutte le istituzioni e con una comunità che sta dimostrando grande senso di responsabilità.
La Direzione ringrazia tutti, sanitari e non, per tutto il loro impegno.
Ad oggi i contagiati in Provincia di Arezzo sono 51, di cui 42 sono al domicilio e 9 ricoverati in ospedale. In Provincia di Grosseto il numero di contagiati è pari a 44, di cui 34 a domicilio e 10 in ospedale. Una donna già guarita. Per la Provincia di Siena: i contagiati sono 58. In ospedale sono ricoverati in 13 mentre a domicilio sono 45.
È evidente che si tratta di un virus con un’alta capacità di contagio che si presenta per l’80% dei casi con una semplice sindrome influenzale ma che nel 20% dei casi può richiedere il ricovero ed un quadro che può diventare anche molto complesso.
“La parola chiave – afferma il Direttore Generale Antonio D’Urso– è fare comunità ed adottare tutte le precauzioni personali e professionali per ridurre al massimo i rischi connessi alla diffusione del contagio per riportaci, tutti al più presto, alla vita normale”.
Per far questo l’Azienda Usl Toscana sud est ha messo mano all’intera organizzazione ospedaliera e territoriale. Nell’Ospedale l’obiettivo è quello di essere al massimo sicuri, per quello sono ridotti gli accessi, per questo è stata ridotta l’attività chirurgica non oncologica e non di classe a. Per avere il minor numero di persone in ospedale. Per lo stesso motivo vi sono i meccanismi di pre triage ed i check point. C’è anche altro.
Vi saranno, in considerazione del nuovo quadro epidemiologico, ospedali destinati alla presa in carico di pazienti COVID Positivi: Arezzo Montevarchi Grosseto Poggibonsi, i pazienti saranno ospitati in un’ala fisicamente separata dal resto dell’Ospedale.
“Uno dei principi di fondo che ispira la riorganizzazione ospedaliera – continua il direttore D’Urso -è separare, separare, separare, per evitare contaminazioni tra i percorsi”.
Per i pazienti COVID saranno a disposizione posti letto di degenza ordinaria e di terapia intensiva, tra l’altro, questi ultimi, molto rafforzati. Parliamo di circa 360 posti letto, di cui una parte intensivi, almeno il 10 %.
“Da una parte, quindi, migliori cure alle persone covid positive, ma anche cure adeguate garantite ai nostri pazienti oncologici, pneumologici, oncologici”. La stessa reingegnerizzazione interessa il territorio, dove, nelle loro abitazioni, restano molti pazienti affetti da Coronavirus, adottando le precauzioni indicate dall’igiene pubblica e della prevenzione.
“I pazienti pauci sintomatici restano al domicilio e sono affidati ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta. Se vi fosse un aggravamento chiameranno il 118 che li porterà in ospedale dove saranno seguiti e protetti”.
I medici di famiglia operano nel territorio accanto ai professionisti dell’Igiene pubblica, agli infermieri ai medici di comunità che garantiscono, tra l’altro, tutta l’attività di tamponi a domicilio, che oggi interessa circa 100 pazienti al giorno. “Questo ci ha permesso di individuare precocemente pazienti con coronavirus e di attivare misure di isolamento e quindi di prevenzione della diffusione del contagio. Voglio ricordare che siamo una delle Aziende che ha fatto più attenzione negli isolamenti e nella gestione dei contatti stretti”.