"Uscirne è un gesto puramente ideologico ed oscurantista"

SIENA.Dal Partito Socialista di Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Il Partito Socialista Italiano guarda con particolare preoccupazione l’uscita del Comune di Siena dalla Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazione Anti Discriminazione per l’orientamento Sessuale e l’identità di genere (Re. A. Dy).
La Rete è nata per combattere l’omofobia e avviare politiche per favorire l’inclusione sociale di cittadini e delle cittadine LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali/transgender) e incentivare lo sviluppo di azioni, provvedimenti e atti finalizzati a contrastare qualsiasi discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Altro scopo della rete è quello di individuare e valorizzare le esperienze già attuate da alcuni enti e adoperarsi perché diventino patrimonio comune di tutti gli Amministratori pubblici locali e regionali italiani.
Questo a nostro avviso permette di avviare un circolo virtuoso di accettazione di ogni persona al di là dei propri percorsi di vita e di orientamento sessuale. Questo porta a favorire il bene comune, la cooperazione tra persone e l’accettazione di ogni essere umano qualunque esso sia.
La decisione della giunta comunale di Siena, che è legata strettamente alla mozione del consigliere Pietro Staderini di Siena Civitas, (Centro-destra) è un atto retrogrado e anticostituzionale. Essa porta la città di Siena, da sempre in prima linea nella difesa di tutti i diritti civili, primo tra tutti quello legato l’art. 2 della nostra Costituzione, lontano anni luce dalle normative europee che da sempre hanno l’obbiettivo di debellare la discriminazione sul territorio europeo e favorire la cooperazione tra persone e popoli.
Non avviare pratiche di inclusione sociale riguardo ai cittadini e alle cittadine LGBT, dopo i numerosi fatti di violenza e discriminazione legati all’orientamento sessuale avvenuti in Italia, è un gesto puramente ideologico ed oscurantista che nulla ha a che vedere con la volontà di permettere alla Giunta di promuovere azioni che riguardano tutti al di là dei propri orientamenti sessuali. Di fatto l’uscita dalla rete è stata fatta solo da Giunte legate alla Lega e a Movimenti vicini all’estrema destra che hanno promosso e incoraggiato il Convegno sulla Famiglia di Verona dello scorso marzo.
Il Partito Socialista Italiano promuove e promuoverà sempre qualsiasi diritto legato alle libertà personali e incoraggerà sempre azioni che facilitino l’integrazione, le pari opportunità e lo sviluppo libero della personalità di ogni uomo così come sancito dalla nostra Carta Costituzionale e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite proclamata nel 1948″.