SIENA. “La casa circondariale di Santo Spirito a Siena è sorta come carcere dal 1848 presso l’omonimo monastero del 1300 in piazza Santo Spirito, in zona Porta Pispini, ed è quindi inserita nel cuore della città. La struttura è difficile, ma significativa, perché inserita nella città e non isolata nella periferia.
Alla ristrettezza degli spazi, con celle piccole e servizi in ambiti angusti, si unisce il tema – si legge sulla stampa- del sovraffollamento (i detenuti sono più di 70 rispetto ad una capienza regolamentare di 58), la carenza di personale sia penitenziario che amministrativo e la mancanza di un giudice di sorveglianza stabile che possa seguire le varie istanze, compresi gli accessi ai benefici previsti per legge.
Nonostante l’impegno degli operatori e dei tanti progetti delle istituzioni e del terzo settore, le condizioni dei detenuti, degli operatori e dell’intera comunità penitenziaria vanno quindi migliorate. Prima i sindacati e poi i parlamentari hanno quindi sottoposto queste criticità all’attenzione dell’opinione pubblica, del dibattito parlamentare e del Ministero della Giustizia. Come per l’intero sistema penitenziario nazionale, anche Siena merita un carcere migliore, data la sua tradizione e sensibilità ai diritti.
Il Comune è impegnato con la figura del garante per i diritti delle persone private della libertà personale e con il progetto dei lavori socialmente utili per i detenuti della Casa circondariale di Siena. E nel proprio ruolo di prima istituzione della città, ha la competenza politica per sostenere presso il Governo il miglioramento della Casa circondariale che ha sede a Siena, in quanto la garanzia delle condizioni di vivibilità e funzionamento del carcere fanno parte dell’immagine di accoglienza e protezione della nostra città.
Per questo – conclude l’interrogazione – si chiede di conoscere se l’Amministrazione abbia chiara la situazione della Casa circondariale di Siena e se ci sia l’intenzione di farsi parte attiva per chiedere al Governo e al Ministero della Giustizia un miglioramento concreto delle condizioni di vivibilità e funzionamento del carcere di Santo Spirito”.