SIENA. Dal Direttivo del Comitato Siena 2 riceviamo e pubblichiamo.
“La risposta del portavoce del Sindaco di Siena dell’assessore Fazzi, alla fine è arrivata oggi dal sito del Comune stesso, dopo una fortissima pressione a mezzo lettere, stampa e social media.
La risposta non ci piace, mettiamolo in chiaro subito. Per due ordini di motivi. Il primo è per quella parola “opacità” (così hanno scritto), gettata lì in maniera equivoca e tendenziosa. Se l’Amministrazione comunale aveva dubbi o cose da verificare poteva farlo riunendo il comitato paritetico di controllo della gestione come previsto dal Patto di collaborazione, oppure poteva essere sollevata in altre forme e verificata anche solo scrivendo e chiedendo chiarimenti oppure anche semplicemente contattando il Comitato, oppure facendo sopralluoghi. Cose, queste, mai avvenute. Abbiamo chiesto noi le riunioni del Comitato paritetico, ben due volte, e due volte si è riunito negli anni scorsi alla presenza del Dirigente Casprini, oggi in pensione.
In secondo luogo perché, da quanto si evince, l’Amministrazione comunale intende procedere ad una gestione diversa e in altre forme. Fatto legittimo intendiamoci. Dispiace soltanto che questo avvenga dopo che abbiamo sollevato la questione e che l’Amministrazione, anziché rispondere alle nostre lettere, lo faccia con un comunicato.
Questa scelta, comunicata a mezzo stampa dall’Amministrazione comunale, è stata fatta senza un confronto, una verifica, una attenta valutazione ed ha già costretto, nell’incertezza del presente e del futuro, alcune associazioni ad allontanarsi dalla Meridiana, prendendo sede e svolgendo le proprie attività addirittura fuori dal Comune di Siena. In sostanza con questo atteggiamento si indebolisce sta già disgregando la rete faticosamente costruita, colpendo il volontariato, impoverendo le attività sociali e culturali nel nostro quartiere anche quelle rivolte soprattutto ai giovani.
La nostra è stata una esperienza sicuramente imperfetta, ma non “opaca” né oscura. Perché ci siamo dedicati solo ed esclusivamente al bene comune, con le poche forze disponibili, tentando di dare un sevizio, un punto di riferimento ad un quartiere difficile e abbandonato dai servizi appunto. Abbiamo provato mettere insieme tanti gruppi diversi per fare della loro presenza un’occasione di socialità, cultura, aggregazione. Tanti ci hanno conosciuti e tanti ci hanno apprezzati in questi anni. Siamo contenti che l’apprezzamento venga da loro.
Nessuno si ricorda come era messa la Meridiana prima della nostra gestione. Lo stato di abbandono avanzava.
Vedremo ora cosa sarà in grado di partorire l’iniziativa che questa amministrazione intende avviare. Senza la collaborazione con chi vive e opera nei quartieri sarà complicato avviare qualsivoglia esperienza fruttuosa.
Si annunciano fasti e magnifiche sorti per il futuro, nel frattempo operano per realizzare una splendente terra bruciata.
Sarebbe il caso che, invece, in questo frangente, il Comune desse garanzie alle associazioni che hanno urgenza di riaprire e sviluppare le loro attività, e che hanno presso la Meridiana i loro armadi e attrezzature. Va bene togliere di mezzo l’ingombrante e riottoso Comitato Siena 2, non va bene che si colpiscano tutte le associazioni.
Ricordiamo infine che il Centro Civico è inserito nella delibera del Comune di Siena che elenca gli edifici oggetto di Patti di collaborazione ai sensi del regolamento sui beni comuni. Se l’amministrazione vuol cambiare rotta dovrà intanto cambiare quella delibera.
Spiace questo epilogo. Spiace il tono della risposta, spiace l’uso disinvolto di certe parole. Sono riusciti a farci sentire figliastri, colpendoci così brutalmente.
Nei prossimi giorni riuniremo il nostro Consiglio Direttivo e anche tutte le associazioni utilizzatrici per decidere insieme il da farsi e come muoversi di fronte all’ennesima privazione di spazi di agibilità sociale culturale”.