SIENA. Dal Consiglio comunale di Siena.
AL CENTRO DELL’INTERROGAZIONE DI STADERINI (SENA CIVITAS) L’ILLUMINAZIONE PUBBLICA NEI CONDOMINI DI SAN MINIATO
Al centro dell’interrogazione di Pietro Staderini (Sena Civitas) l’illuminazione pubblica all’interno dei condomini di San Miniato.
Il consigliere “dopo essere stato informato sulla possibilità, che, nella fase di progettazione del quartiere, i corridoi, i passaggi e le parti comuni degli e tra gli edifici probabilmente sono stati collegati all’illuminazione pubblica per adempiere a una funzione associativa degli spazi stessi che, ad oggi, non esiste più, visto che sono divenuti nel tempo di pertinenza degli stessi condomini”, ha chiesto di sapere “se tale segnalazione corrisponde al vero e se è tutt’ora presente l’allacciamento in questione alla rete pubblica”.
Nel rispondere, l’assessore ai Lavori Pubblici Sara Pugliese ha precisato che “al momento della realizzazione dei vari fabbricati ad uso abitativo, cui l’interrogazione si riferisce, l’edificazione venne pensata con percorsi interni che dovevano mantenersi pubblici e a servizio dei quali era stata a suo tempo installata una rete di illuminazione allacciata alla illuminazione pubblica”. Aggiungendo poi che “nel corso degli anni sono di fatto stati interclusi e divenuti percorsi condominiali interni ma non si è purtroppo tenuto presente l’esistenza e la funzionalità del sistema di illuminazione anche e soprattutto in termini manutentivi. Basti pensare alla totale inaccessibilità degli impianti da parte del manutentore in caso di necessità. Stessa situazione è stata rilevata ovviamente sulle aree di sosta ora gestite da Siena Parcheggi. L’elaborazione di un progetto di distacco delle varie reti non è, purtroppo, né semplice né di immediata attuazione cercando sempre di mantenere la massima operatività degli impianti anche e soprattutto in materia di sicurezza. Allo stato attuale, dopo una attenta, ma sicuramente non esaustiva, mappatura degli impianti, per i quali non sono stati rilevati schemi o documentazioni tecniche di grande attendibilità, si è provveduto ad incaricare una ditta specializzata per cominciare a lavorare sui distacchi degli impianti e sull’allacciamento degli stessi sulle varie utenze condominiali; per far questo stiamo interessando i vari amministratori di condominio e auspicabilmente a breve dovrebbero vedersi i primi risultati, gli interventi sono previsti per il corrente anno quando ragionevolmente la trasformazione dovrebbe completarsi. Analogamente si lavorerà sui parcheggi andando a trasferire l’utenza e la gestione dei sistemi di illuminazione a chi si occupa della concessione degli stalli”.
Il consigliere Staderini si è dichiarato “pienamente soddisfatto della risposta ricevuta”.
ALCUNE MODIFICHE E INTEGRAZIONI AL REGOLAMENTO DELL’IMPOSTA DI SOGGIORNO COMUNALE
L’assemblea consiliare, nella seduta odierna, ha approvato alcune modifiche e integrazioni al Regolamento comunale dell’imposta di soggiorno.
“Il nuovo testo – come illustrato dall’assessore al Bilancio Luciano Fazzi – è dovuto alle recenti novità normative in materia di strumenti di pagamento delle entrate locali, controllo dell’evasione, accertamento esecutivo e modalità di gestione delle entrate da parte dell’Amministrazione. Le modifiche avranno effetto dal 1° gennaio di quest’anno”.
Il presupposto dell’imposta è il pernottamento in strutture ricettive situate nel territorio comunale, compresi anche gli alloggi destinati a locazioni ad uso e affitto turistico.
Il soggetto passivo dell’imposta è chi pernotta nelle strutture ricettive e ha l’obbligo di versare, al responsabile del pagamento della stessa imposta, l’importo dovuto.
“Una delle novità del Regolamento – ha proseguito Fazzi – riguarda proprio la nuova definizione del responsabile dell’imposta, istituita dall’art. 180 del recente D.L. 34/2020 al posto della precedente configurazione di “agente contabile”. Responsabili di imposta sono, quindi, sia i gestori delle strutture ricettive che i soggetti che incassano o intervengono nel pagamento del canone o del corrispettivo dovuto per le locazioni brevi, oltre a coloro che esercitano attività di intermediazione immobiliare e che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone che cercano un immobile con chi dispone di unità immobiliari da affittare. Quindi i responsabili dell’imposta di soggiorno, provvedendo alla riscossione, rispondono direttamente del corretto e integrale riversamento al Comune e del pagamento con diritto di rivalsa sui soggetti passivi”.
I gestori di portali telematici e le attività di intermediazione immobiliare tenuti agli adempimenti sull’imposta di soggiorno potranno ancora definire le modalità operative con atto convenzionale concordato con l’Ente.
“Scompare l’obbligo annuale di produrre il Modello 21 per la Corte dei Conti, mentre restano sostanzialmente invariati gli altri adempimenti. I responsabili dell’imposta di soggiorno – ha concluso l’assessore – sono tenuti infatti a informare, in appositi spazi, gli ospiti dell’applicazione, dell’entità e delle esenzioni dell’imposta; nonché a richiederne il pagamento entro il termine del periodo di soggiorno. Devono, inoltre, comunicare al Comune, entro 16 giorni dalla fine del mese, il totale dei pernottamenti e il relativo periodo di permanenza, nonché gli importi da versare al Comune. Inoltre, entro il 30 giugno dell’anno successivo, dovranno trasmettere, con procedura telematica, una dichiarazione annuale cumulativa e riepilogativa dei pernottamenti e dei versamenti dell’anno precedente. Relativamente al versamento, da effettuare entro il sedicesimo giorno dalla fine di ciascun mese solare, questo sarà corrisposto tramite una piattaforma tecnologica, o altre procedure informatiche predisposte dall’Amministrazione. Sulle sanzioni, infine, per l’omessa, incompleta o infedele dichiarazione da parte dei responsabili viene applicata la sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra il 100 e il 200% dell’importo dovuto”.
IL PIANO ECONOMICO FINANZIARIO DEL SERVIZIO RIFIUTI PER IL 2020
L’assemblea consiliare, nella seduta di oggi, ha preso atto del Piano economico finanziario (PEF) del servizio rifiuti per il 2020, predisposto dall’Ato Toscana Sud, in prima attuazione del nuovo Metodo Tariffario Rifiuti (MTR), approvato dall’Autorità nazionale Arera (Autorità di regolazione per l’energia, reti e ambiente).
Come ha introdotto l’assessore al Bilancio Luciano Fazzi “Il documento, approvato dall’ATO a fine dicembre 2020 e in fase di presentazione all’Arera, tende a preservare la valenza del Piano dei Servizi Esecutivo concordato tra il gestore SEI Toscana e le singole amministrazioni comunali, quale strumento principale di determinazione del corrispettivo per i servizi prestati da SEI Toscana, attuando meccanismi di graduale adeguamento, nel tempo, delle tariffe previsti dal MTR di Arera. Il corrispettivo d’Ambito comunale Arera 2020 per Siena, comprensivo della prima rata del conguaglio 2018, secondo il MTR, e al netto delle detrazioni per finanziamenti regionali, ammonta a 12.230.289 euro, calcolato secondo il Contratto di Servizio. Sommando tale corrispettivo ai costi di diretta competenza comunale, e applicando le variabili del MTR, il totale dei costi del PEF 2020 per il Comune è di 14.834.771 euro, con una crescita rispetto al 2019 di 623.528 euro, pari al 4,20%”.
“Il Comune – ha proseguito – si è a suo tempo avvalso dell’opzione, indicata nel decreto legge 18/2020, di approvare la TARI 2020 mantenendo le stesse tariffe del 2019 e applicando su di esse rilevanti agevolazioni, nell’ordine di 1,9 milioni di euro, per sostenere imprese, famiglie ed enti nella fase acuta della pandemia del 2020. L’Amministrazione riporterà, quindi, la suddetta differenza del PEF 2020, rispetto a quello del 2019, a conguaglio della TARI nel triennio successivo”.
Fazzi ha, infine, sottolineato come “l’ATO Toscana Sud ha ritenuto, fra l’altro, di non caricare sul PEF 2020 gli oneri aggiuntivi sostenuti da SEI Toscana, a seguito dell’emergenza da COVID-19, in quanto oggetto di una distinta procedura di rimborso con fondi della Protezione Civile”.
I CONSIGLIERI MINGHI, BARTALINI E MARSIGLIETTI INTERROGANO
IL SINDACO SUGLI EVENTI CULTURALI A SIENA
I consiglieri Federico Minghi, Tommaso Bartalini e Carlo Marsiglietti (Impegno Civico) hanno interrogato il Sindaco in merito agli eventi culturali realizzati e da realizzare.
Nel considerare le linee programmatiche approvate nel 2018, come illustrate da Carlo Marsiglietti, che “prevedevano la realizzazione, con il coinvolgimento di sponsor, di un grande evento di portata internazionale con cadenza annuale”, e evidenziando che “l’attuale pandemia ha sì creato comprensibili disagi, ma che questo periodo deve essere utilizzato almeno per una adeguata programmazione culturale, soprattutto per organizzare una mostra internazionale alla quale occorre almeno un anno”. Per questo il consigliere Marsiglietti ha chiesto di sapere quali “grandi mostre o eventi di portata internazionale si siano svolti finora e quali in programma entro il 2023”.
L’assessore al Turismo, Alberto Tirelli ha risposto ricordando che “come previsto dalle linee programmatiche del 2018, Siena dovrà tornare centro di produzione culturale diffuso perché solo così la città potrà attrarre flussi turistici di qualità. Il Santa Maria della Scala diventerà il perno di un nuovo modo di intendere la politica culturale al fine di elaborare una offerta turistica di alto livello. Dall’inizio del mandato ad oggi, grazie ad una strategia politica culturale nuova, Siena sta tornando al centro dell’attenzione nazionale ed internazionale del mondo culturale attraverso importanti accordi con enti e città che collaboreranno a tutto campo ad eventi, mostre ed iniziative che porteranno alla città movimento e fervore. Tra questi ‘Arte al centro’ con la sinergia tra Siena, Perugia e Firenze, ma anche il protocollo d’intesa con la Fondazione teatro della Toscana e l’accordo con il Parlamento Latino-Americano. Riguardo ad una mostra o una proposta di portata internazionale – ha detto ancora Tirelli – è stato istituito un gruppo di lavoro che già da tempo è impegnato alla creazione di un evento che possa restare negli anni un punto di riferimento culturale per Siena. Un progetto del genere, bloccato dalla pandemia, ha bisogno di un lavoro continuativo di 2-3 anni senza che si torni ad iniziative estemporanee, da spot elettorali che sono solo momentanei come è stata la mostra di Duccio. Serve realizzare appuntamenti ed eventi che possano restare un bene stabile per la città. Inoltre, nonostante le tante difficoltà legate al Covid, siamo riusciti ad allestire un cartellone estivo 2020 pensato specialmente per i più piccoli che avevano sofferto la chiusura. Per la stagione 2020-2021, per di più, il direttore artistico Alessandro Benvenuti aveva progettato una stagione davvero importante, ma al momento la situazione ci impone di tenere i teatri chiusi. In ogni modo c’è la speranza che gli spettacoli previsti possano essere messi in scena in questo anno. Infine – prosegue l’assessore – è importante sottolineare l’impegno che l’amministrazione comunale si è assunta formulando un piano di sostegno economico alle realtà territoriali che operano nel settore dello spettacolo dal vivo attraverso l’uscita di un avviso pubblico che permetterà loro di sostenere alcune spese in quanto sono state costrette ad interrompere il lavoro. Saranno istituite in questa prima parte del 2021, tramite bando, le Residenze artistiche comunali che permetteranno alle Compagnie professionali che operano nella città di Siena di allestire le proprie produzioni teatrali all’interno dei teatri che vivranno quindi come veri e propri luoghi di lavoro. Avranno un contributo annuo per la ricerca, produzione e progetti che coinvolgano artisti esterni e di qualità all’interno del panorama nazionale ed internazionale dello spettacolo oltre a sviluppare progetti per l’avvicinamento del pubblico. Per quanto riguarda il Santa Maria della Scala – conclude Tirelli – oltre all’avvio dei lavori e tutti gli eventi organizzati dal 2018 ad oggi, mi piace ricordare che sono state realizzate mostre e convegni di ampio respiro internazionale come l’evento che ha visto protagonista l’Unesco oppure l’occasione che l’antico Spedale è diventato il centro regionale del ‘buyfood’. Per il 2021 confermo al Santa Maria l’allestimento permanente della riunificazione della collezione Spannocchi, della donazione della collezione dell’arte contemporanea e l’allestimento della Quaderia del Museo civico”.
Il consigliere Carlo Marsiglietti ha replicato dicendo che “la lunga risposta non ha riguardato il tema del grande evento internazionale che avevamo sottolineato nella nostra interrogazione. Inoltre il nostro Gruppo si aspettava più rispetto dall’assessore alla cultura”.
IL FONDO DI GARANZIA SENESE NELL’INTERROGAZIONE DI VALENTINI
Il consigliere Bruno Valentini (PD) ha posto all’attenzione del Consiglio odierno, con un’interrogazione, il fondo di garanzia senese ricordando che “tale strumento, avente l’obiettivo di aiutare le imprese locali, rientrava in una più ampia manovra economica di sostegno a famiglie e aziende”.
Ripercorrendo i punti chiave del piano annunciato dall’Amministrazione nella prima fase iniziale della crisi pandemica “con agevolazioni che alla luce di quanto dichiarato anche dal Sindaco di Grosseto non sono state mantenute”, Valentini ha chiesto “quale sia stato il ricorso effettivo delle imprese senesi al ‘Fondo di garanzia senese’ che nelle intenzioni doveva essere un efficace mezzo di potenziamento del credito al quale hanno dichiarato di aver aderito però solo tre banche locali di credito cooperativo”. E aggiunto anche “se non si ritenga opportuno considerare un’assoluta priorità la sopravvivenza delle piccole imprese della nostra città destinando loro il massimo possibile delle risorse che il Governo ha riconosciuto e riconoscerà agli Enti locali”.
L’immediata risposta è arrivata dall’assessore al bilancio Luciano Fazzi: “L’idea del Fondo parte a marzo con il primo lockdown da una idea dell’amministrazione comunale e Franco Vaselli. Dopo una approfondita concertazione tra gli attori progetto, Fondazione Mps, Fondazione per la prevenzione dell’usura, le tre banche di credito cooperativo del territorio e la Camera di commercio in rappresentanza delle Associazioni di categorie a giugno prende forma il progetto. Il monitoraggio fatto a settembre ha evidenziato un utilizzo pressoché nullo dello strumento che ci ha spinto, pur nelle difficoltà, ad organizzare incontri tra gli attori coinvolti. Dalle banche – prosegue Fazzi – è emersa la chiara spiegazione che sono risultati un numero impressionante le richieste per i 25mila euro poi diventati 30mila euro ed hanno sorbito la filiera operativa della Banca non strutturata per far fronte ad una massa di domande del genere. Probabilmente, quindi, siamo stati lungimiranti partendo con il Fondo troppo presto, ma questo non pregiudica il fatto che possono trovare applicazione decisiva nei prossimi mesi. I responsabili dell’area commerciale e crediti e i direttori di filiali delle Banche coinvolte, si sono impegnati ad utilizzare lo strumento per le micro e nano imprese del nostro territorio di cui hanno riconosciuto l’utilità. Le associazioni di categoria – ha detto ancora l’assessore – hanno sostanzialmente fornito le stesse spiegazioni delle Banche rimarcando però la validità del progetto ed i riflessi positivi che può generare sul territorio e ai propri associati. Le Fondazioni hanno creduto da subito ai provvedimenti e di essere operative e rapide quando chiamate a fornire la garanzia. Si ritiene che nei prossimi mesi il Fondo di garanzia senese possa avere un rapido sviluppo ed ora più che mai possa esplicare tutta la propria efficacia andando a fornire alle micro e nano imprese del territorio quella iniezione di liquidità immediata che consenta alle stesse di gestire più serenamente questo secondo impatto determinato dalle nuove chiusure”.
Bruno Valentini, nella replica, si è detto “soddisfatto di aver appreso che questo strumento fu presentato in toni trionfalistici, ma non è stato di fatto utilizzato dalle imprese. Speriamo venga utilizzato in futuro. Dico all’amministrazione di avere più prudenza e raziocinio quando davanti ad una crisi così importante del sistema economico si vogliono mettere a punto strumenti che poi si rivelano inadeguati rispetto alla domanda degli imprenditori locali”.
IL PERSONALE DISTACCATO A SIENA PARCHEGGI E ALLA SOCIETA’ DELLA SALUTE NELL’INTERROGAZIONE DEL GRUPPO PD
Durante la seduta consiliare di oggi, 18 gennaio, i consiglieri PD Alessandro Masi, Giulia Periccioli, Luca Micheli e Bruno Valentini ha chiesto informazioni relative al personale comunale distaccato alla Siena Parcheggi e alla Società della Salute.
Periccioli ricordando che con le determine dirigenziali n. 2768 e n. 2792 dello scorso 29 dicembre “i dipendenti del Comune, competenti per le funzioni trasferite alla Siena Parcheggi per la riscossione e il recupero dei tributi, assegnati, con il primo atto, alla Società fino al 30 giugno 2021, e con il secondo fino al prossimo 31 gennaio”, ha evidenziato come “si siano confermati 10 comandi quando in sede di illustrazione del Bilancio di previsione 2021-2023 si era parlato di 7 dipendenti per il 2021 e che si sia, inoltre, intervenuti ad integrare il Regolamento per l’ordinamento degli uffici e dei Servizi per consentire alla stessa Società di usufruire delle graduatorie dei concorsi espletati dal Comune per assunzioni a tempo determinato e indeterminato”. Il consigliere ha, inoltre, ricordato che “con una delibera di giunta dello scorso 30 dicembre è stato deciso “il trasferimento alla SdS senese, con effetto dal 1° di questo mese, di 22 dipendenti comunali, già assegnati alla Società della salute per rafforzare la sua mission, e, al contempo, reintegrati nell’organico dell’Ente 2 persone, una a causa dell’estinzione dello Sportello Immigrati e l’altra per potenziare il servizio Politiche Giovanili”.
A seguito di questo il consigliere ha chiesto di conoscere: “come si intenda risolvere la nota urgenza di strutturare le funzioni trasferite alla Siena Parcheggi, di vitale importanza per l’equilibrio di bilancio del Comune e che fino ad ora hanno evidenziato gravi carenze nella tempestività di riscossione, e quale procedura e criteri siano stati seguiti per reintegrare le due persone in comando alla Società della Salute”.
A rispondere il vicesindaco Andrea Corsi che ha premesso di “non condividere il giudizio di poca chiarezza, espresso nell’interrogazione sulle procedure e gli atti adottati da amministrazione in merito ai percorsi intrapresi per le assunzioni”. Corsi ha dunque ricordato che per quanto riguarda la “Siena Parcheggi, l’anno appena trascorso è stato particolarmente difficile per la gestione dei servizi ma l’attività è stata comunque realizzata in modo soddisfacente”. “Il ritorno al Comune di Siena di 2 unità di personale dalla Società della Salute è dipeso in un caso dalla soppressione dello sportello immigrati e nell’altro il dipendente ha scritto all’Amministrazione, chiedendo di poter rientrare: è stata valutata l’armonizzazione con le esigenze dei nostri uffici ed è stato accertato che era funzionale alle necessità del Comune per espletare al meglio le funzioni a noi demandate. Da qui – ha concluso – ili parere favorevole che non è arrivato dalla Giunta ma dalle funzioni tecniche”.
Nella replica Periciccioli si è detta “totalmente insoddisfatta” perché “il vicesindaco, che ha detto di non condividere la poca chiarezza scritta nell’interrogazione, non ha risposta a niente, di fatto confermando la poca chiarezza deli percorso scelto dall’amministrazione”. Il consigliere ha dunque ribadito che “capiamo le difficoltà per gli uffici a causa dell’emergenza Covid 19 ma dire che non si possano fare accertamenti sui tributi a causa della pandemia non è una motivazione valida: si tratta infatti di procedure telematiche che operatori opportunamente formati dovrebbero saper fare senza problemi”.
INTERROGAZIONE DEL GRUPPO PD SULLE EVENIENZE DURANTE I LAVORI SULLA STRADA INTERNA DEL S. MARIA DELLA SCALA
Presentata, durante la seduta consiliare di oggi, un’interrogazione a firma di Alessandro Masi, Giulia Periccioli, Luca Micheli e Bruno Valentini (PD) sulle evenienze archeologiche e architettoniche durante i lavori sulla strada interna al Complesso Museale S. Maria della Scala.
Masi, dopo aver letto quanto riportato dalla stampa lo scorso 13 novembre, ha infatti chiesto al sindaco “di conoscere il tipo di evenienze emerse durante i lavori e a che punto sono le attività del cantiere”.
I lavori di recupero e restauro della strada interna del S. Maria della Scala interessano un edificio di grande valore storico e artistico, caratterizzato da una spiccata stratificazione architettonica, cosa che rende pertanto possibile assistere a rinvenimenti che, pur non di particolare rilievo di per se stessi, possono indurre modifiche al progetto esecutivo appaltato.
“Nella determina citata nell’interrogazione – ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici Sara pugliese – si alludeva al fatto che, demolendo gli attuali pavimenti della Corticella, si è ritrovato un pavimento preesistente in pietra serena e laterizio, in stato di conservazione piuttosto precario perché più volte alterato nel tempo, e quindi di valore architettonico non eccelso, ma comunque tale da suggerire l’opportunità di un restauro, invece della demolizione con successivo rifacimento, previsti dal progetto appaltato. Questa modifica comporta anche un cambiamento nel sistema di riscaldamento della zona”.
In un deposito (ex mediateca), come ha specificato l’assessore: “occorre installare un controsoffitto REI piuttosto che intonacare una volta. Il fatto, inoltre, che alcuni dei lavori previsti dal progetto si articolino lungo la strada interna e prevedano anche scavi, se pure concentrati o di limitata estensione e profondità, induce a valutare con attenzione l’aspetto archeologico. E` comunque emersa la consapevolezza che evenienze architettoniche o archeologiche possano insorgere facilmente nel Santa Maria della Scala. Si è allora pensato di ricorrere all’incarico professionale ad un professionista che, nel corso dei due anni di durata dell’appalto, avrà fra l’altro la funzione di presentare alla Soprintendenza le necessarie varianti in corso d’opera, in riferimento sia alle modifiche che si sono fino ad oggi evidenziate, sia a quelle che si evidenzieranno fino alla fine dei lavori, in modo da acquisire tempestivamente i relativi pareri, evitando così di rallentare lo sviluppo dell’appalto. Allo stato attuale le attività di cantiere sono tutte regolarmente in corso”.
Periccioli nel dichiararsi “parzialmente soddisfatta per quanto riferito dall’assessore”, ha però evidenziato che “vista il grande valore del S. Maria della Scala sarebbe stato meglio coinvolgere già da prima un professionista. Visto che, comunque l’amministrazione ha dato questo particolare incarico perché non ricorrere ad una collaborazione con l’Università di Siena come fatto in più occasioni?”.
LA PROGETTAZIONE DI SERVIZI DI TRENI A IDROGENO NELL’INTERROGAZIONE DI MICHELI E MASI (PD)
La progettazione di servizi di treni a idrogeno in Italia e la possibilità di una loro introduzione nel sistema trasporti della provincia di Siena è stata oggetto dell’interrogazione presentata oggi, in Consiglio Comunale, da Luca Micheli e Alessandro Masi (PD). Micheli ha ricordato al consesso che già “la Regione Lombardia insieme alle società Ferrovie Nord Milano e Trenord, lo scorso 26 novembre, ha presentato un progetto per il loro utilizzo, entro tre anni, nella linea Valcamonica Brescia-Iseo-Edolo con la costruzione di un’apposita stazione di stoccaggio, e che in Germania questi convogli, che rilasciano semplicemente acqua come materiale di scarto e quindi sono ad emissioni zero, circolano già con successo da due anni nella Bassa Sassonia e a breve ne arriveranno di nuovi”.
Dopo aver illustrato poi lo stato dell’arte della linea ferroviaria Siena-Empoli e dei relativi piani di Rete Ferroviaria Italiana su elettrificazione e raddoppio binari che, però, non prevedono il tratto Siena-Poggibonsi ha chiesto “se sia stata valutata la possibilità di avere treni a idrogeno con arrivo a Siena per rilanciare in modo sostenibile il trasporto su ferro anche verso Chiusi e Grosseto, e quali siano le iniziative intraprese insieme ai Comuni e all’Amministrazione provinciale per ottenere il raddoppio tra Poggibonsi e Siena per consentire di arrivare a Firenze in meno di un’ora”.
“Il progetto dei treni a idrogeno – ha detto il vice sindaco Andrea Corsi – è un progetto che ci piace ma il tema è se sia opportuno chiedere la sospensione di un investimento già programmato dallo Stato centrale che va ad efficientare la nostra rete almeno in direzione nord. Il tema del trasporto su ferro ad idrogeno è stato, negli anni, più volte affrontato senza però nessun segnale concreto.
Strategico, intanto, è non fermare questi investimenti e tenere alta l’attenzione su questa tecnologia anche alla luce di quanto fatto dall’Amministrazione che più volte ha interloquito con i Comuni della Provincia e i vertici delle Ferrovie dello Stato per convogliare queste risorse sulla nostra rete”.
Micheli ha dichiarato di “non essere soddisfatto” aggiungendo che “nonostante l’elettrificazione, resta il problema dell’incapacità di raggiungere in meno di un’ora i collegamenti con l’alta velocità a Firenze e avvicinare così Siena al mondo senza dimenticare che tale progetto non permette ai mezzi di raggiungere il deposito e ancor più esclude completamente la linea in direzione di Chiusi. Quindi è più razionale ed utile utilizzare i fondi per il raddoppio del binario di 25 km tra Siena e Poggibonsi, unendo le forze con Regione, Comuni contermini e Provincia per un piano di fattibilità tecnica; e, nell’attesa di questa opera, utilizzare i treni a idrogeno, che già funzionano e vanno nella direzione indicata dall’Europa sul Green New Deal, oltreché adeguata alla filosofia sottostante la Siena Carbon Neutrality”.
IL LAVORO AGILE NELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE NELL’INTERROGAZIONE DI STADERINI (SENA CIVITAS)
Pietro Staderini ha presentato un’interrogazione sul lavoro agile (smart working) all’interno dell’Amministrazione comunale di Siena.
“A causa dell’emergenza Covid 19 e del suo protrarsi – ha dichiarato il consigliere – la formula lavorativa non in presenza, che rientra in una linea strategica nazionale di aiuto sociale per le famiglie, è diventata la modalità ordinaria di lavoro nel settore pubblico. Lo stesso Ministro della Pubblica Amministrazione ha dichiarato, in un’intervista a La Stampa dello scorso 20 maggio, di voler mantenere alte le percentuali (30-40%) di dipendenti pubblici in smart working anche nel post pandemia. Questo per rendere l’amministrazione più flessibile, dinamica e digitalizzata”. “In quest’ottica – ha proseguito – il ruolo della contrattazione collettiva in tema di lavoro agile diventa fondamentale anche alla luce della volontà dei Ministri delegati di modificare la legge istitutiva dello stesso lavoro agile per un accesso più facile e con valide motivazioni da parte del dipendente a questa modalità lavorativa anche nella pubblica amministrazione, chiamata ad adottare i Piani Organizzativi del Lavoro Agile (POLA)”. Sottolineando quindi la necessità di un confronto con le organizzazioni sindacali sulla questione ha chiesto di sapere “quando ciò sarà possibile”, e di essere informato su “quante sono state le domande di lavoro agile e a quante è stato concesso di accedere a questa forma lavorativa all’interno del Comune”.
All’interrogazione ha risposto il vicesindaco Andrea Corsi, riportando i numeri delle situazioni di reale bisogno: “Le richieste di smart working presentate e approvate sono state 342: un numero molto importante che fotografa una situazione di grande fragilità delle famiglie e di difficoltà di conciliazione dei tempi vita-lavoro”. Corsi ha dunque ricordato che sul lavoro agile c’è stata “una prima riunione di un tavolo con i sindacati nel mese di novembre” attraverso la creazione di “un gruppo di lavoro insieme ai dipendenti e alle organizzazioni sindacali. Un’interlocuzione che era già stata avviata fin dall’estate dello scorso anno perché l’Amministrazione è stata tra i primi Comuni ad approvare un disciplinare per l’utilizzo dello smart working”. Il documento, ha proseguito il vicesindaco, “è stato inviato due volte alle organizzazioni sindacali per ricevere le loro osservazioni prima dell’approvazione in Giunta. Un solo sindacato ha risposto con indicazioni generiche che comunque sono state in parte inserite nel disciplinare approvato”.
Staderini si è detto “soddisfatto della risposta”, e ha sottolineato che “342 domande presentate e 342 approvate rappresentano un numero molto importante”. Il consigliere ha dunque sottolineato con favore il disciplinare inviato ai sindacati”, e ha colto l’occasione per sollecitare una loro risposta per procedere poi all’approvazione da parte della Giunta”. “Apprezzato”, anche “l’avvio del tavolo di lavoro tra le OO:SS e l’Amministrazione per arrivare a soddisfare gli interessi dei dipendenti e dell’Ente”
INTERROGAZIONE DI VALENTINI (PD) SUI BLOCCHI DI TRAVERTINO A RIDOSSO DELLA RASTRELLIERA PER BICI ALLE LOGGE DEL PAPA
Nella seduta odierna Bruno Valentini (PD) con un’interrogazione ha chiesto chiarimenti sui blocchi di travertino a ridosso della rastrelliera per bici posta alle Logge del Papa che ne riducono la fruibilità “a seguito – come ha introdotto – di alcune segnalazioni di cittadini e alle perplessità manifestate anche dalle Associazioni che sostengono lo sviluppo della mobilità ciclistica”.
Il consigliere ha quindi domandato al sindaco “quali siano stati i motivi che hanno portato a questa scelta e quale sia lo stato del sistema di bike sharing che dovrebbe essere, soprattutto in questo periodo di pandemia, incentivato come forma di mobilità capace di evitare possibili assembramenti e ridurre l’inquinamento dell’aria cittadina”.
Il vice sindaco Andrea Corsi nel rispondere all’interrogante ha ricordato che “a causa della pandemia e delle norme messe in atto per ridurre il contagio l’Amministrazione ha dato la possibilità agli esercizi commerciali, come bar e ristoranti, di poter ampliare l’occupazione di suolo pubblico. Per questo motivo la rastrelliera è stata spostata dalla sua collocazione originaria. Vista la scadenza, lo scorso 31 dicembre, del periodo di occupazione di suolo pubblico a breve sarà nuovamente posta sotto la scalinata della Chiesa di S. Martino”. Per quanto riguarda il bike sharing Corsi ha informato che “stanno arrivando nuove forniture di biciclette, più adatte alle strade cittadine e che il Comune sta potenziando le stazioni di fermata come avverrà infatti a S. Miniato e nei pressi della JSK. Nessun depotenziamento del servizio quindi, anzi cerchiamo di renderlo più efficiente visto il suo costo per l’Amministrazione”.
Valentini non ha espresso nessun giudizio sulla risposta ricevuta. “Il mio giudizio resta sospeso – ha detto durante la controreplica – fino a quando la rastrelliera non sarà più dove adesso dove i blocchi di travertino ne riducono la fruizione e fino a quando il bike sharing non sarà effettivamente potenziato”.
LIMITARE LA VELOCITA’ IN VIA LUCIANO BANCHI, PELUSO INTERROGA L’ASSESSORE
Il consigliere Orazio Peluso (FI), oggi in Consiglio comunale, ha presentato un’interrogazione in merito a soluzioni per limitare la velocità in via Luciano Banchi.
“Strada che per sua natura – ha ricordato Peluso – è un rettilineo a doppia percorrenza dove non sono mancati innumerevoli incidenti e che, oltre ad essere situata in un centro abitato, ha ingressi che danno sul Parco comunale Ochino, su una scuola materna e sulle strutture sportive gestite dal Cus Siena. Una zona, quindi, fortemente frequentata, prima del Covid, da ragazzi della pallavolo e scherma, nonché dalle famiglie nel fine settimana”.
Per tutte queste ragioni il consigliere ha chiesto “di trovare il modo più idoneo per tutelare sia i pedoni sia gli automobilisti”.
Il vice sindaco Andrea Corsi ha ringraziato il cosigliere per questa interrogazione dichiarando che “la sua richiesta ha stimolato l’Amministrazione ad intervenire su un tema importante e sentito in una zona dove si rileva una velocità eccessiva. Per questo motivo abbiamo ipotizzato, insieme all’ufficio dei Lavori Pubblici e coinvolgendo anche lo stesso Cus, una riqualificazione dell’area con un progetto che è allo stato di fattibilità ma che vogliamo portare in fondo in tempi brevi. E che prevede una serie di interventi quali:
la riasfaltatura della strada e del piazzale usato come area di sosta che ad oggi è in una situazione disagiata, il restringimento della carreggiata per consentire un maggior rispetto dei limiti di velocità, la sistemazione degli ingressi e delle uscite del parcheggio, l’accorciamento degli attraversi pedonali per un efficacia maggiore, la realizzazione di una parte di mura che segni il confine di sosta dalla zona di scorrimento ed infine una segnaletica più efficace che permetta soprattutto una corretta emissione per chi arriva da via delle province. A tutto ciò si aggiunge la rimozione di alcuni manufatti appoggiati lì da anni sempre nella piazza”. Concludendo che “Tutti interventi che possano migliorare la sensazione di sicurezza della zona ma anche dare ai cittadini un ambiente più ordinato e funzionale”.
Peluso ha ringraziato dichiarandosi completamente soddisfatto.
L’AFFIDAMENTO DELLA DIREZIONE DEL COMANDO DELLA POLIZIA MUNICIPALE, L’OGGETTO DELL’INTERROGAZIONE DI CERRETANI
Il consigliere Claudio Cerretani (In Campo), durante la seduta odierna, ha presentato un’interrogazione sull’affidamento della direzione del Comando della Polizia Municipale. “Con atto dirigenziale 2125 dello scorso 26 ottobre – ha dichiarato Cerretani – veniva assegnato al comando del corpo dei Vigili Urbani di Siena, per un periodo di due mesi (fino al 31 dicembre 2020) e con un inquadramento a Istruttore Direttivo di Polizia Municipale, lo stesso che ricopre ma a tempo indeterminato al Comune di Vercelli, il dottor Cosimo Tafuro. Ricordando poi che, precedentemente a questa nomina, era stato indetto un concorso pubblico per un posto di “Istruttore Direttivo di Polizia Municipale”, lo stesso nel quale è stato inquadrato il comandante a comando, seppur con diversa posizione economica iniziale”.
Il consigliere ha quindi chiesto: “quale sia “la sussistenza di un interesse proprio dell’ente ricevente” contemplata dal CCNL del 22 gennaio 2004 che possa giustificare la decisione di affidare tale ruolo utilizzando lo strumento del comando da altra amministrazione; quali i criteri adottati per la ricerca e come si è giunti alla scelta dell’attuale comandante; quale ruolo sarà affidato al vincitore del concorso qualora vada a buon fine la procedura concorsuale. E infine quale sia l’intenzione dell’Amministrazione in merito al ripristino o meno del ruolo di dirigente per il Comandante del Corpo di Polizia Municipale”.
A rispondere il vicesindaco Andrea Corsi: “In modo completamente imprevedibile è rimasto scoperto un ruolo di particolare importanza e strategicità e dunque il Comune si è attivato per coprire una professionalità così importante nel minor tempo possibile”, ha premesso.
Il vicesindaco ha dunque ricordato che il Comune “ha avviato procedure a evidenza pubblica per il ruolo di comandante della Polizia Municipale” e che al momento “stanno scadendo i termini di un bando per mobilità e, come forse avranno visto i consiglieri, nell’ultima giunta comunale è stata approvata una riorganizzazione che prevede l’alta specializzazione per il Comando della Polizia Municipale”. Per quanto riguarda l’ufficiale che “ha vinto il concorso è attualmente in affiancamento al comandante e al vicario con compiti collegati soprattutto alla viabilità. L’iter seguito dall’Amministrazione, ha sottolineato Corsi, “testimonia l’attenzione di questo Comune verso il ruolo di comandante e di tutto il corpo della Polizia Municipale”.
Nella replica Cerretani ha ringraziato “il vicesindaco per il quadro fornito” anche se “non sono stati del tutto chiariti i criteri adottati per la ricerca del comandante”.
AD USO MOSCHEA ALCUNI LOCALI DELLA POLISPORTIVA MENS SANA NELL’INTERROGAZIONE DI FRATELLI D’ITALIA
Durante la seduta consiliare odierna, i consiglieri del Gruppo Fratelli d’Italia: Maurizio Forzoni, Bernardo Maggiorelli, Barbara Magi, Anna Masignani e Stefania Selvaggi hanno rivolto un’interrogazione per chiedere chiarimenti sulla concessione di locali da parte della Polisportiva Mens Sana a uso Moschea, o comunque aggregazione per cittadini e non di religione mussulmana.
Il consigliere Forzoni sottolineando che “in questo periodo di emergenza Covid-19 sono state sospese tutte le attività dei circoli culturali, nonché delle Società di Contrada e che anche per l’attività di culto il DPCM dello scorso 13 ottobre ha ripristinato le regole del protocollo del 7 maggio” ha chiesto di conoscere “il percorso seguito per la concessione, se il Comune ha avuto un ruolo in tal senso e se verranno rispettati i vari DPCM, nonché se siano stati disposti i necessari controlli sull’osservanza degli stessi da parte del Comune”.
Il vice sindaco Andrea Corsi, durante la sua risposta a Forzoni ha sottolineato come “la concessione di un locale della Polisportiva Mens Sana all’Associazione cultura religiosa “Insieme” della comunità musulmana, per attività di culto, non può riguardare il Comune di Siena perché trattasi di un accordo tra privati. Il rappresentante della Comunità – ha detto ancora Corsi – aveva esposto nell’estate scorsa proprio al Comune le problematiche legate all’emergenza Coronavirus per le attività di preghiera avanzando la richiesta di usufruire di una palestra comunale dove poter riunire i fedeli in quanto la sede dei Due Ponti non era più utilizzabile a causa delle restrizioni governative sulla pandemia. L’amministrazione comunale non ha concesso le proprie strutture già impegnate, ma in base alla Costituzione che prevede che ‘tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume’, il Comune ha invitato il rappresentante della Comunità a contattare alcune società sportive private, partendo dalla Polisportiva Mens Sana che già in passato aveva affittato le sue palestre alla stessa Comunità. Per quanto concerne gli accordi intrapresi tra l’Associazione culturale religiosa “Insieme” e la Polisportiva Mens Sana, il Comune non può esserne al corrente perché, come già ribadito, si tratta di accordi tra privati. Per quanto ci risulta – prosegue il vice sindaco – dopo l’entrata in vigore del nuovo Dpcm sulla Pandemia, l’Associazione ha cessato l’attività e che dai controlli eseguiti sulle misure anti Covid è emerso che sono stati rispettati in base a quanto previsto dalle norme sia da parte della Polisportiva sia da parte dei soci. Ci risulta altresì che le forze dell’ordine siano al corrente delle attività dell’Associazione e che spesso sono presenti controlli e monitoraggi”.
Il consigliere comunale Forzoni, durante la replica, si è detto “soddisfatto per l’esaustiva risposta. Nessuno contestava l’articolo 19 della Costituzione, la richiesta era finalizzata affinché i controlli fossero stati eseguiti. Dalla risposta del vice sindaco è arrivato il puntuale chiarimento”.
L’ATTIVITA’ DEGLI SPORTELLI DI INFORMAZIONE TURISTICA ALL’ATTENZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Luca Micheli e Alessandro Masi (PD) hanno presentato, nella seduta consiliare di oggi, un’interrogazione sulla gestione dell’attività degli sportelli per l’informazione turistica a Siena.
Micheli ha fatto il punto sullo stato dell’arte del piano di riorganizzazione e potenziamento dei servizi di accoglienza e informazione turistica avviato dal Comune nel corso del 2019, che ha visto l’apertura di un ufficio a Palazzo Berlinghieri e del chiosco informativo di Piazza Gramsci, entrambi in gestione fino al 31 dicembre 2020, a Opera Laboratori Fiorentini S.p.A. “Prendendo atto della volontà dell’Amministrazione di implementare tali servizi che, pur in presenza degli effetti della pandemia, possono contribuire in maniera decisiva alla promozione del nostro territorio”, il consigliere ha quindi chiesto di essere informato su ” quali siano i tempi e i modi per avviare questo piano utile in vista di un’auspicabile ripresa economica del settore; se ci sia l’intenzione di riattivare il punto informazioni, già presente in passato, presso la stazione ferroviaria di Siena; si sia in progetto di dare all’accoglienza turistica di Piazza Gramsci una sede più consona al prestigio della città Sito Unesco, nonché più funzionale all’auspicato crescente e notevole flusso di visitatori”.
L’assessore al Turismo Alberto Tirelli ha risposto che “l’Amministrazione si è dotata di un sistema più funzionale della rete info point con la volontà di sganciarsi dal Santa Maria delle Scala, e restituire la centralità di piazza del Campo anche e soprattutto alla luce delle nuove funzioni dello stesso complesso museale e della riforma sul turismo della Regione Toscana che ha istituito gli ambiti e i Prodotti turistici omogenei in collaborazione con i territori coinvolti”.
“Per questo motivo – ha proseguito l’assessore – Piazza del Campo più essere un luogo decisivo per offrire al turista tutti gli elementi utili e di interesse per un turismo attivo e per il settore enogastronomico”, sottolineando “che questa decisione è stata il risultato di una serie di ragionamenti che si legano ai risultati registrati nel 2020 e al fatto che seppur le visite attraverso l’utilizzo di strumenti informatici è un trend in aumento, il cartaceo resta importante e utile ecco perché il ruolo dell’ufficio informazioni resta centrale e fondamentale per dare al turista tutti gli elementi per capire l’offerta della città e dei suoi territori. Un punto di primo contatto diretto che può servire anche a illustrare offerte e luoghi di visita non considerati precedentemente dal turista stesso incentivando così il prolungamento della sua permanenza. Un ottimo strumento di accoglienza a 360 gradi e di valorizzazione per tutti i Comuni. Purtroppo con il Covid, i benefici sperati non sono stati quelli sperati ma tale scelta lascia ben sperare anche perché nei giorni scorsi è stato pubblicato il nuovo sito stradedisiena che vede il coinvolgimento di ben 28 Comuni per un turismo attivo che mette al centro la nostra città per un settore come quello del turismo in bici, in grande crescita”.
Per quanto riguarda l’info point alla stazione, Tirelli ha ricordato che “è in corso una valutazione sulla sua possibile apertura in relazione alla sistemazione della piazza stessa dal momento che l’attuale configurazione della piazza ha modificato i flussi turistici rispetto a prima”. Su Piazza Gramsci ha poi precisato che “sarà pubblicata una manifestazione di interesse per la sua gestione. Il chiosco, che ha la stessa tipologia di quelli di altre città d’arte, nasce dall’idea di seguire l’esempio di Matera capitale della cultura 2019 e che non ha la pretesa di essere un vero e proprio punto informazione. Ha infatti una funzione di accoglienza per chi arriva in città fornendo loro le informazioni di primo accesso come una cartina, una strada o un albergo, per poi eventualmente rimandare i turisti all’infopoint di Pazza del Campo luogo, preposto per dare informazioni più complete”.
Micheli si è dichiarato non soddisfatto della risposta “ha ringraziato l’assessore aggiungendo che alla luce di una riprogettazione della piazza, i tempi certi per l’apertura del centro informazioni alla Stazione non sono chiari”. Per questa ragione ha suggerito di riaprire il vecchio infopoint e renderlo fruibile attraverso un’efficace cartellonistica perché gli uffici informazioni sono un luogo privilegiato per la promozione della città e del suo territorio. Su Piazza Gramsci ha poi proseguito dicendo che “dal momento che si parla di un turismo esperenziale, il chiosco non aiuta il turista in tal senso considerando che, soprattutto in periodo estivo, può essere costretto a restare sotto il sole in attesa di informazioni, in aggiunta a ciò ci sono da considerare le condizioni degli stessi lavoratori, che operano all’interno di una struttura metallica poco più ampia di un metro quadrato, per utilizzare i servizi igienici occorre raggiungere il comando dei vigili urbani e nella stagione estiva la temperatura interna è mal sopportabile. Quello che chiedo è che una città come Siena abbia chioschi più grandi e più funzionali, in grado di far lavorare più di un operatore alla volta in condizioni consone e capace di accogliere confortevolmente il visitatore. In quest’ottica anche l’infopoint di Palazzo Berlinghieri deve essere più funzionale e meglio organizzato permettendo all’ospite la possibilità di scegliere tra le ampie offerte turistiche offerte dalla città e dai territori limitrofi in tutta calma, magari comodamente seduto all’interno del palazzo, anziché in piedi di fronte alla vecchia postazione del custode del Comune”.