SIENA. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siena, coordinati dai PM Salvatore Vitello e Nicola Marini, hanno sgominato una banda di spacciatori di stupefacenti di nazionalità italiana e albanese che rifornivano di coca Siena e la Val di Chiana.
L’indagine aveva avuto inizio nel settembre 2014, i militari dell’Arma avevano ricevuto la soffiata su uno spacciatore di Sinalunga che avrebbe dovuto consegnare ai propri fornitori una grossa somma di denaro in pagamento della coca ricevuta. La polvere bianca era quotata all’epoca 70 € al grammo. A seguito delle minacce di morte ricevute, lo spacciatore aveva ottenuto dai propri familiari più di 20mila euro, per sottrarsi alle pressanti richieste di denaro dei trafficanti albanesi e italiani, che lo avevano approvvigionato nel tempo.
Lo spacciatore si era quindi rifugiato in Francia, in attesa di poter far fronte al pagamento. Oltre all’aiuto della famiglia aveva dovuto chiedere finanziamenti ad alto tasso di interesse, per quasi altri 20mila euro, ma anche con questo denaro, pur avendo restituito complessivamente più di 50mila euro, non era riuscito ad estinguere il debito contratto. Tale condizione di insolvenza lo esponeva al continuo pericolo di gravi rappresaglie. , esponendosi così al rischio di gravi rappresaglie
Le indagini effettuate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siena, coordinate dai PM Salvatore Vitello e Nicola Marini, hanno così documentato stabili e frequenti forniture di sostanze stupefacenti di una certa consistenza, effettuate mediante contatti telefonici tenuti con utenze intestate a terzi, metodicamente sostituite con altre, allo scopo di sfuggire a possibili investigazioni. Uno dei principali indagati, il 10 febbraio dello scorso anno, era rimasto vittima di un agguato nel corso del quale, mentre si trovava a Torre Annunziata, a bordo di un ciclomotore, era stato gravemente ferito alla testa da alcuni colpi di arma da fuoco. Era comunque sopravvissuto e aveva ripreso le proprie attività delittuose nel senese. Il 30 gennaio 2015, un’altro spacciatore era stato arrestato a Torrita di Siena, perché i militari dell’Arma lo avevano trovato in possesso di oltre 100 grammi di cocaina (valore sul mercato 70.000 euro), occultati nel cruscotto del camioncino da falegname che utilizzava per lavoro.
In attesa del processo, il GIP Roberta Malavasi ha imposto a due degli spacciatori la presentazione quotidiana alle Stazioni Carabinieri di Sinalunga e Rapolano, con obbligo di firma, mentre altri due hanno ricevuto la notifica della misura dell’obbligo di dimora a Sinalunga, centro dal quale non potranno allontanarsi senza l’autorizzazione del giudice. Due degli albanesi sono vecchie conoscenze dei Carabinieri di Siena che li avevano arrestati nel 2008, a seguito del sequestro di una partita di dodici chili di cocaina, giunta dall’Olanda nelle città di Bologna e Arezzo. Complessivamente le persone che andranno a processo sono undici.