La candidata di Potere al Popolo ritiene gli avversari politicanti che cercano solo il voto e spariscono dopo le elezioni:
SIENA. Da Elena Golini, candidata di Potere al Popolo per le suppletive del 3 e 4 ottobre, riceviamo e pubblichiamo.
“Fino ad ora ho cercato di evitare la polemica frontale, perché ritengo che la politica sia fatta soprattutto di proposte di idee e di confronto. Ma di fronte al teatrino messo in piedi per le elezioni suppletive, non posso più tacere. Non solo come candidata ma come cittadina. Tutti si stanno approfittando dei riflettori puntati sul segretario del Partito Democratico per ottenere un po’ di visibilità, infatti, se ci fate caso le proposte scarseggiano (e come potrebbe essere altrimenti, visto che i partiti che rappresentano sono inesistenti, dal punto di vista dell’impegno quotidiano, sul territorio). Ci sono solo promesse, le solite promesse elettorali. Per non parlare di Letta, che prova a tacere sui tanti problemi che ci sono e finge di non essere il segretario di un partito di governo. Un continuo appello affinché il governo faccia qualcosa, risolva i problemi, come se lui non c’entrasse nulla. Senza contare quando prova ad intestarsi battaglie che non sono sue, come quella dei lavoratori della GKN che hanno ottenuto dal tribunale la revoca dei licenziamenti. La battaglia non è la sua perché il suo partito, con il pacchetto Treu prima, con il Jobs act, l’abolizione dell’articolo 18, le privatizzazioni selvagge e il recente sblocco dei licenziamenti, ha continuamente provato a demolire i diritti dei lavoratori. Io questa la chiamo ipocrisia e credo che le persone a cui si rivolge per chiedere un voto e delle quali non gli interessa evidentemente nulla, non meritino di essere trattate in questo modo”.