SIENA. Un documento lungo 25 pagine (v. in basso) contenente le osservazioni al piano operativo redatto dal Comune di Siena, è stato inviato dopo essere stato sottoscritto da Francesco La Commare, presidente del collegio provinciale di FIAIP Siena (la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, ndr) insieme al presidente dell’Ordine degli Architetti Nicola Valente, al presidente dell’Ordine degli Ingegneri Francesco Montagnani, al presidente del Collegio dei Geometri Massimiliano Pettorali e al presidente del Collegio dei Periti industriali Moreno Giandini, e inviato via pec al Comune di Siena.
“Ritengo assolutamente importante per la nostra città – sottolinea Francesco La Commare – che gli ordini e i collegi professionali di architetti, ingegneri, geometri e periti industriali collaborino insieme al nostro collegio degli agenti immobiliari FIAIP per un fine comune. Quello di mettersi a disposizione della pubblica amministrazione affinché si possa adottare uno strumento urbanistico più vicino alle esigenze che giornalmente riscontriamo nello svolgimento delle nostre professioni.
L’aver voluto presentare un documento di osservazioni al piano operativo in maniera unitaria e coesa è un forte segnale di richiesta di ascolto che deve essere tenuto in grande considerazione dalla direzione urbanistica per il bene e la crescita della nostra città”.
“Attraverso la redazione delle osservazioni al Piano Operativo adottato dal Comune – si legge nel documento -, tutti gli ordini e i collegi professionali della provincia intendono adempiere a quello che si ritiene essere un loro
preciso dovere: contribuire alla migliore definizione del destino urbanistico della città e del territorio senese con un atteggiamento aperto, lungimirante, trasparente e collaborativo. La città deve essere cambiata, perché è cambiata la società e ancora più velocemente sta cambiando in questo scorcio di secolo. Molte parti della città novecentesca sono cresciute male, costruite troppo velocemente, spesso senza un’adeguata progettazione;
quasi sempre avendo presente l’obiettivo dell’utile economico piuttosto che della qualità architettonica e di conseguenza del benessere pubblico. Oggi le cattive o mancate realizzazioni ci presentano un conto
che dobbiamo pagare, per rimediare più possibile i danni che, altrimenti, lasceremo in eredità ai nostri figli e nipoti”.
“Il piano operativo adottato presenta diverse criticità, in particolare si articola in un numero elevato di prescrizioni spesso in contrasto tra loro e con le norme regionali e nazionali. Il particolare momento richiederebbe norme chiare prive di discrezionalità interpretativa in modo da poter costruire una prassi snella e veloce nei tempi di attuazione degli interventi. Purtroppo però il piano adottato si pone in contrasto con queste esigenze e con le leggi sovraordinate, facendo da schermo alle future e probabili innovazioni dei testi nazionali”.
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