Su Mps, Antonveneta e caso Rossi, Renzi è stato “indecente e senza vergogna”: ha commentato su FB Francesco Giusti, oggi in Uniti per Siena, ma, all’epoca dei fatti, uno dei pochi strenui oppositori dell’operazione Antonveneta.
“Dopo aver letto queste indecenti dichiarazioni, suggerisco all’ex presidente del Consiglio Renzi di contare fino a dieci prima di lanciarsi in così pericolose e grottesche affermazioni, che a Siena sappiamo bene quanto siano fuori luogo: “il mio Pd ha sempre chiesto chiarezza”, “il Pd ha sempre fatto una battaglia per la chiarezza”, “non accetto nessun tipo di collegamento rispetto al passato”, “forse (riferendosi al giornalista Giannini, che gli aveva posto una domanda, nda) lei si riferisce a un altro Pd. Si faccia chiarezza su tutto, da Antonveneta in poi e non solo, e anche su quella cosa tragica che è la vicenda della morte di Davide Rossi”.
“Ricordo a Renzi ciò che ho detto lo scorso anno durante un’audizione in Commissione di inchiesta regionale: “La politica ha avuto un ruolo fondamentale, con volontà bipartisan e un accordo tra maggioranza e opposizione che abbiamo sempre contrastato a Siena”. E continua ad averlo, aggiungo oggi. Non è che in cinque anni si cancella tutto ad un tratto la vergogna di un decennio che ha portato alla rovina alla nostra Città, grazie al Pd ed ai suoi uomini, molti dei quali oggi riciclati nell’universo renziano”.
“Siamo ancora a trastullarci con l’Antonveneta ed intanto i colpevoli, manager e politici, aggrovigliati e scendiletto vari, sono sempre al loro posto, tranquilli ed impuniti. Intanto il PD potrebbe iniziare a ridare i 700mila € versati nelle casse del Partito all’epoca di Mussari sotto forma di finanziamenti leciti e previsti dalle norme regolamentari della federazione senese”.