SIENA. Nell’ultima classifica sulla qualità della vita nelle province italiane, pubblicata da Il Sole 24 Ore lo scorso 12 dicembre, Siena è al 39° posto per quanto riguarda la sicurezza. Giuseppe Galasso, membro dell’esecutivo cittadino di Azione Siena con delega alla sicurezza, chiede che il Comune apra un tavolo di confronto per affrontare il problema.
È necessario riportare l’attenzione sull’indagine sulla qualità della vita 2022 pubblicata da Il Sole 24 Ore lo scorso 12 dicembre. Va infatti ricordato che nella classifica del Sole 24 ore relativa alla Sicurezza Siena è al 39° posto, peggiorativo di ben 11 posizioni rispetto alla 28° posizione 2021.
Inoltre, il “Sesto Rapporto sui fenomeni di criminalità organizzata e corruzione in Toscana”, realizzato dai ricercatori della Scuola Normale Superiore di Pisa, nel quale Siena è riportata tra le prime 30 città italiane per tasso di segnalazioni di operazioni sospette in odore di riciclaggio di denaro, ossia attività connesse alla criminalità organizzata.
Anche questo, insieme ad altri, rappresenta un significativo campanello per evitare di sottovalutare fenomeni che, se non intercettati e gestiti in tempo, quando vengono a galla risultano ormai radicati sul territorio e più difficilmente contrastabili.
Tra questi la nota vicenda dei migranti pakistani e afghani presenti in città, che sta assumendo connotazioni preoccupanti. La vicenda è nota nella sua genesi ma sottaciuta in parte negli sviluppi successivi.
E non può essere in alcun modo tollerato né si trovano giustificazioni al degrado cui si deve assistere nei parcheggi quali quello della stazione che i nuovi ospiti della città hanno eletto come loro ostello, che condividono con i loro rifiuti di ricoveri e cene improvvisate.
Soprattutto, non possiamo giustificare l’inerzia dimostrata nel garantire dignità a questi bisognosi e sicurezza alla collettività da parte di chi è preposto a farlo, lasciando poi solo al coraggio e sensibilità dei cittadini e dei media la denuncia di questa situazione. Esistono infatti molteplici rischi, a partire da quelli di ordine sanitario e di sicurezza pubblica. L’integrazione passa attraverso la conoscenza di usi costumi e regole, quindi, occorre prima di tutto poter dialogare ovvero mettere in condizione gli ospiti di capire, parlare la nostra lingua e rispettare le nostre regole. Da qui occorrono corsi di lingua che sono il primo strumento necessario per evitare distanza ed emarginazione e il riconoscimento ai soggetti interessati di uno status giuridico provvisorio che consenta loro di poter lavorare: oggi più che mai la disponibilità di manodopera in ogni comparto produttivo costituisce una rilevante opportunità.
Ciò consentirebbe anche una distribuzione sostenibile sul territorio dei migranti, con il concorso e la concertazione di Comuni, aziende e realtà territoriali in grado di accogliere, dare lavoro, integrare.
La giunta De Mossi ancora latita su questo tema e non è più accettabile: nessun intervento, nessuna proposta orma da mesi e il degrado è sotto gli occhi di tutti.
È di oggi la notizia della sistemazione di circa quaranta cittadini pakistani presso un albergo sul Monte Amiata. Un primo passo per alleggerire soprattutto le tensioni createsi, ma il problema continua a sussistere considerato che altri quaranta migranti rimarranno dove sono e si prevedono arrivi di circa 7 persone al giorno da qui alla fine dell’anno.
La questione, quindi, è tutt’altro che risolta e il malessere si è ora in parte spostato anche su Abbadia San Salvatore il cui Sindaco lamenta di avere troppi migranti e chiede equità nella distribuzione sul territorio.
Pro futuro, vanno quindi razionalizzati gli interventi e le procedure di accoglienza e in tal senso Giuseppe Galasso, membro dell’esecutivo Cittadino di Azione Siena con delega sulla Sicurezza afferma: “Chiediamo all’Amministrazione comunale si faccia parte attiva per convocare urgentemente un tavolo coinvolgendo, oltre agli organi preposti alla tutela dell’ordine pubblico, anche le associazioni di categoria, gli amministratori del territorio ed i rappresentanti dell’associazionismo e del volontariato che a livello locale e internazionale operano in questo settore in situazioni di emergenza”.
Giuseppe Galasso, membro dell’esecutivo cittadino di Azione Siena con delega alla sicurezza.