L’associazione Area Civica commenta l’abbandono dei negozi nel centro storico a Siena
SIENA. “Il commercio a Siena è in crisi, chiudono negozi, in centro le vetrine vuote sono sempre di più, non si fa sistema per tutelare le attività di vicinato. Come si legge anche negli articoli pubblicati oggi dai giornali locali i fattori sono diversi e il caro affitti rientra tra questi”. È questo l’intervento dell’Associazione Area Civica relativo al continuo abbandono dei negozi nel centro storico di Siena.
“La questione – commenta Area Civica – è complessa, con differenti portatori d’interesse coinvolti, per questo come Area Civica avevamo chiesto all’amministrazione comunale, tramite la mozione presentata in consiglio comunale dal nostro presidente Fabio Pacciani a giugno scorso, la costituzione di un tavolo aperto e permanente di confronto, con conseguenti tavoli operativi, attribuendo alla signora Sindaco un ruolo di coordinamento tra i vari attori. La via d’uscita, o di miglioramento, non è in tasca a nessuno ma può scaturire solo da un confronto partecipato e corale e dallo studio di quanto è già stato fatto di positivo in altre città per proporlo nuovamente al livello locale. L’obiettivo è quello, evidente, di rafforzare e valorizzare soprattutto i negozi di vicinato, con politiche cittadine adeguate che necessariamente riguardano più ambiti tutti utili a delineare la visione della città del prossimo futuro”.
“Le iniziative – continua l’Associazione – che avevamo citato nella mozione presentata in consiglio comunale (bocciata dalla maggioranza e addirittura definita “come perdita di tempo” da qualche giovane consigliere comunale delle forze ‘pseudociviche’ di governo) e che hanno portato miglioramenti nelle città in cui sono state realizzate, potevano davvero essere un primo passo, alcune senza sforzo come il regolamento per la tipologia di negozi da autorizzare nel centro storico. Mentre un maggiore impegno sarebbe servito e servirebbe per studiare e adattare a Siena meccanismi di sgravi tributari e premialità fiscali per certe tipologie di negozi, servizi e attività artigianali, ma anche per proprietari che affittano a “canone concordato”, nel centro storico”.
“Anche la facilità – conclude Area Civica – o meno di parcheggiare, una regolamentazione su insegne ed esposizione merci, così come lo sviluppo della qualità dei prodotti e dei servizi offerti (sia in relazione alla domanda interna che a quella esterna) e una formazione in tal senso, sarebbero elementi da tenere in considerazione, così come altri, e da analizzare in maniera organica e aperta. Non si potrà certo incidere sulla costante riduzione del potere d’acquisto dei cittadini, sulla iniqua redistribuzione del reddito e sulle conseguenze del disastro cittadino MPS, ma almeno si potrebbe cercare di costruire un modello da sperimentare e aggiustare passo dopo passo. Tutto questo per dire che la proposta della nostra mozione era ed è non solo corretta come metodo operativo, ma anche come approccio culturale alla ricerca di soluzioni per problemi complessi. O si cambia metodo e visione, oppure la recessione non si arresterà e Siena sarà sempre più provincia, ombra di sé stessa”.