ROMA. “Avevamo invocato responsabilità e invece il Governo sulla vicenda Beko Europe ha scelto di sottrarsi all’esercizio del suo potere di esecutivo, dimostrando così tutta l’incapacità di difendere posti di lavoro e il sistema produttivo manifatturiero italiano che, giorno dopo giorno, perde pezzi identitari che hanno fatto grande il nostro Paese. E l’assenza del ministro Urso al tavolo convocato con l’azienda in cui si decideva il futuro di migliaia di lavoratrici e lavoratori ne è la dimostrazione più evidente”. Lo sottolinea il senatore del Partito Democratico Silvio Franceschelli al termine del tavolo di ministeriale in cui Beko Europe ha comunicato la chiusura, entro la fine del 2025, degli stabilimenti di Siena e Comunanza (Ascoli piceno) e della linea del freddo a Cassinetta (Varese).
“Dal Governo, a differenza di quanto avvenuto e delle rassicurazioni di circostanza, ci saremmo aspettati una posizione netta e chiara nei confronti dell’azienda, oltre all’esercizio del golden power per scongiurare la riduzione dei livelli occupazionali e conseguenti licenziamenti, cosa che doveva essere già essere fatta assumendo le giuste garanzie all’atto del passaggio da Whirpool Arcelik ed oggi Beko Europe”.
“Quanto accaduto oggi, con l’annuncio di 1.935 esuberi e la chiusura di due siti industriali, rappresenta una ferita gravissima per il Paese rispetto alla quale chiameremo il Ministro a riferire al più presto in Parlamento”.