Il sindaco ha risposto ad un'interrogazione di Becchi e Piccini
SIENA. La storia, il patrimonio e il destino della Biblioteca-Fototeca Briganti sono stati oggetto di dibattito consiliare, nella seduta di ieri, 23 maggio, con l’interrogazione di Maria Isabella Becchi e Alessandro Piccini. La consigliera ha ricordato l’acquisizione, nel luglio 1999, da parte del Comune, della collezione di circa 18mila libri e 50mila fotografie appartenuta al professor Giuliano Briganti, docente di Storia dell’Arte contemporanea all’ateneo senese dal 1972 al 1983, e la progressiva crescita del fondo documentario che oggi conta oltre 25mila volumi. Becchi ha quindi trattato il tema della collocazione di tale patrimonio culturale, che dal 2006 è ospitato a Palazzo Squarcialupi del Santa Maria della Scala, costituendo una meta per molti studiosi della storia dell’arte a livello internazionale; una sede che, secondo quando sostenuto in un’intervista alla stampa, nello scorso mese di marzo, dal direttore del Santa Maria della Scala, Daniele Pitteri, potrebbe essere trasferita in altri spazi del complesso museale o alla Biblioteca comunale degli Intronati.
Avendo trovato informazioni nella delibera di giunta n° 63 dello scorso febbraio, secondo le quali gli attuali locali del Fondo Briganti saranno destinati agli uffici del direttore e dello staff del Santa Maria della Scala, e sottolineando come ogni ipotesi di spostamento o trasferimento di un archivio storico debba comunque essere autorizzata dalla Soprintendenza archivistica, la consigliera ha domandato a quanto sono ammontati i costi dell’intervento di restauro che, nel 2006, si sono resi funzionali all’istituzione della Biblioteca-Fototeca Briganti; inoltre, ha chiesto conferma dell’ipotesi di tale trasferimento, con quali risorse sarà finanziato e se è stata formalmente richiesta l’autorizzazione della Soprintendenza.
In merito alla quantificazione dei costi, il sindaco ha risposto che è difficile effettuare uno scomputo parziale dalla spesa generale dell’intervento complessivo di restauro e recupero che, nel 2006, ha riguardato l’intero Palazzo Squarcialupi. Tuttavia, da una tabella di computo previsionale degli importi necessari agli interventi da compiersi in vari luoghi del complesso museale, è indicata una previsione di spesa relativa alle opere edili, agli impianti elettrici e agli impianti termo-meccanici del Fondo Briganti per circa 465mila euro, ai quali devono essere aggiunti i successivi costi degli arredi per circa 354mila euro.
Il sindaco ha quindi confermato come sia attualmente allo studio un progetto per la valorizzazione del Fondo Briganti, coerentemente con l’atto di indirizzo sul Santa Maria della Scala approvato dal Consiglio comunale nel luglio 2014: un progetto resosi necessario anche a seguito degli interventi di sicurezza e antincendio a Palazzo Squarcialupi che hanno comportato una diversa sistemazione delle opere afferenti alla Biblioteca-Fototeca, allo scopo di garantire la sicurezza delle opere stesse, dei lavoratori e del pubblico, modificandone sensibilmente l’organizzazione degli ambienti.
In prospettiva, è previsto un diverso funzionamento del Fondo, articolato su più profili: una diversa costruzione di relazione con gli utenti specializzati e con i cittadini; la valorizzazione degli elementi più pregiati del patrimonio librario e fotografico, anche attraverso esposizioni permanenti o temporanee; un’attività di conferenze collegate al patrimonio. Attività che richiedono una sede differente da quella attuale, la quale, con i suoi 500 mq, risulta essere piccola e poco idonea a garantire la funzionalità di un centro di studi.
Relativamente alle ipotesi di trasferimento, che saranno valutate anche sulla base dei costi, il sindaco ne ha illustrate due che sono attualmente allo studio e che comunque saranno sottoposte alla competente Commissione consiliare: la prima interesserebbe la Biblioteca comunale degli Intronati, la quale, con i suoi ampi spazi e i suoi eccellenti numeri di servizio, potrebbe valorizzare il patrimonio Briganti in stretta relazione con gli altri 3 fondi dedicati all’arte; la seconda, invece, ipotizza lo spostamento del Fondo in altri spazi del Santa Maria della Scala, presumibilmente nello stesso Palazzo Squarcialupi, pur senza penalizzare l’organizzazione di allestimenti e mostre temporanee.
Più in generale, il sindaco ha informato che la direzione del Santa Maria della Scala sta lavorando alla redazione di un Piano Strategico 2017/21, da realizzarsi in collaborazione con l’Università degli Studi di Siena e l’associazione Città d’Arte e Cultura (CIDAC) cui il Comune di Siena aderisce, per definire in un quadro unico, coerentemente con l’atto di indirizzo del Consiglio Comunale, le attività, le progettualità, le destinazioni, l’organizzazione e gli obiettivi futuri del Santa Maria della Scala, inclusa la valorizzazione del Fondo Briganti.
Il primo cittadino ha confermato anche che, solo nel caso in cui si operasse per una diversa collocazione della Fototeca-Biblioteca, è plausibile che gli spazi attuali vengano utilizzati per gli uffici di direzione; in conclusione, ha sostenuto che ogni ipotesi di diversa sistemazione degli spazi del Santa Maria della Scala viene sempre valutata in itinere con tutti gli enti competenti preposti, ivi inclusa la Soprintendenza, allo scopo di evitare pareri negativi a posteriori.
Becchi si è detta preoccupata per l’ipotesi di spostamento della Biblioteca-Fototeca Briganti confermata dal sindaco, in considerazione dell’ingente mole documentaria che costituisce il Fondo e dei costi che si renderebbero necessari per tale trasferimento. La consigliera ha fatto riferimento anche ai vincoli ministeriali e ha sostenuto che sarà opportuno vigilare sull’intera operazione.