Sabato 1 febbraio gazebo in piazza Gramsci contro la riforma della prescrizione
SIENA. Di seguito pubblichiamo le dichiarazioni del coordinatore comunale di Forza Italia Siena, Pierpaolo Poggioni, del Gruppo Consiliare Forza Italia Siena e dell’assessore Clio Biondi Santi di Forza Italia
“Sabato 1 Febbraio Pomeriggio dalle ore 16,00 alle ore 19,00 Gazebo e volantinaggio in Piazza Gramsci per dire NO ALLA RIFORMA DELLA PRESCRIZIONE. Saremo presenti per esporre tutta la contrarietà di Forza Italia verso questa scelta del Governo e per evidenziare tutti i rischi e le conseguenze di questa riforma annunciata. Sottoporre a processo un soggetto a una distanza di tempo irragionevole da quando ha commesso il reato pregiudica il suo diritto a difendersi attraverso le prove, così come fa venir meno il principio per cui la pena deve puntare alla rieducazione: se interviene dopo un periodo troppo lungo, interviene su persona diversa, che è cambiata nel tempo. In Italia vige la presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva ma l’irragionevole durata del processo tiene comunque l’imputato sospeso a un processo che è già una pena di per se stesso”
” La riforma Bonafede, tanto sbandierata dal Movimento 5 Stelle, prevede la sospensione della prescrizione, e i grillini dicono «per velocizzare i processi», quando invece l’effetto prodotto è il contrario. Non riuscendo, con una modifica strutturale e organica, a risolvere le cause che rallentano i processi penali in Italia il governo ha pensato bene di cancellare “la sanzione”, cioè la prescrizione. Qualora dovesse essere approvata la riforma i procedimenti avranno tempi biblici, visto che scompare la prescrizione per i gradi di giudizio successivi al primo. Così l’imputato, anche se assolto in primo grado, potrà dover sottostare a giudizi di appello e di Cassazione senza limiti temporali di prescrizione. L’abolizione di fatto della prescrizione ha effetti catastrofici su un sistema caratterizzato da infinite lungaggini come il nostro: venendo meno la prescrizione, viene meno l’unico fattore acceleratorio, l’unico elemento di “pungolo” e sollecitazione all’operato di cancellieri, PM e magistrati. Bonafede vuole curare un male, la lentezza dei processi, con un altro male maggiore, cioè renderli senza tempo, così aggravando il danno che voleva riparare, e creandone una nuovo, a carico dei cittadini, eterni imputati.”