SIENA. Dalla Fondazione Derek Rocco Barnabei riceviamo e pubblichiamo.
“Fare tutto il possibile per trasferire al più presto in Italia Enrico Forti, detenuto negli Stati Uniti per un reato del quale si è sempre proclamato innocente. È quanto chiede la Fondazione Derek Rocco Barnabei, impegnata da oltre 20 anni nella battaglia contro la pena di morte e per i diritti umani.
Della vicenda di Forti si sono occupate a più riprese associazioni e organizzazioni non governative, mezzi di informazione, comitati di cittadini ed anche istituzioni nazionali e locali. Anche il Comune di Siena nei giorni scorsi ha rivolto un appello per l’intervento del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Ex imprenditore e produttore televisivo, Enrico Forti è un cittadino italiano, originario di Trento. Sta scontando in Florida una condanna all’ergastolo per omicidio, dopo una vicenda giudiziaria segnata da errori e sconcertanti approssimazioni. La stessa Corte nella sentenza ha ammesso di non avere le prove che Forti sia stato l’esecutore del delitto: ritenendo tuttavia che ne sia stato l’istigatore lo ha condannato all’ergastolo.
Dopo che per ben sei volte era stata respinta la richiesta di una revisione del processo, attraverso i suoi legali Forti ha chiesto di poter essere trasferito in un carcere in Italia e finire di scontare la pena nel proprio paese, come previsto dalla Convenzione di Strasburgo. A seguito dell’interessamento delle autorità italiane e dopo un intenso lavoro diplomatico, alla fine del 2020 il Governatore della Florida ha accolto l’istanza e a gennaio 2021 il Dipartimento della Giustizia degli USA ha avviato l’iter per concedere il nulla osta definitivo. A tutt’oggi però il trasferimento in Italia non è ancora avvenuto, a quanto pare a causa di una procedura molto lenta e complessa che vede coinvolte diverse amministrazioni degli Stati Uniti, a livello statale e federale.
Per questa ragione la Fondazione Barnabei, dando atto dell’impegno profuso dal governo italiano, si rivolge al Ministro degli Esteri Di Maio e al Ministro della Giustizia Cartabia sottolineando la necessità di compiere il massimo sforzo possibile, coinvolgendo anche il Parlamento europeo, affinché il trasferimento di Forti in Italia possa avvenire al più presto”.