Quella dei festini "era una voce che circolava in città. Mezze parole, di preciso non c’è niente"
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GENOVA. Pier Paolo Fiorenzani, azionista del Monte dei Paschi, è stato interrogato dal procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati e dal sostituto Cristina Camaiori, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Genova aperta dopo le dichiarazioni di Pierluigi Piccini alle Iene. Fiorenzani ha affermato che quella dei festini “era una voce che circolava in città. Si tratta però di mezze parole ma di preciso non c’è niente”,
Fiorenzani ha raccontato che in una assemblea dei soci del luglio 2013, quattro mesi dopo la morte di Rossi, si parlò di “un manipolo di depravati che si era preso la banca. Fu lì che si parlò anche dei festini”. Fiorenzani ha riferito di essere “molto perplesso sulla morte di Rossi, perché ci sono argomenti che portano a pensare una cosa e altri che portano a pensare altro. A Siena tantissimi pensano che questi “festini” ci sono stati perché ci sono tante coincidenze, strane amicizie, cose dette e non dette a mezz’aria”.