SIENA. L’accorpamento delle centrali operative del 118 di Siena e Grosseto e le condizioni di precarietà nelle quali opera il personale medico delle ambulanze hanno costituito l’oggetto dell’interrogazione presentata nella seduta consiliare odierna da Marco Falorni (Impegno per Siena) e sottoscritta anche da Andrea Corsi (L’Alternativa). Lamentando come “il servizio di soccorso di emergenza nella Toscana meridionale non può continuare a essere sottoposto a nuovi tagli” e che “non si può accettare il ruolo progressivamente maggiore di Arezzo, città meno baricentrica di Siena nel contesto territoriale della nuova azienda sanitaria Toscana sud-est”, Falorni ha sottolineato come “un’eventuale riduzione delle postazioni mediche del 118 sul territorio potrebbe mettere a rischio gli standard di servizio raggiunti” e che “la situazione di precarietà dei medici del 118 non può durare in eterno”.
Alla richiesta di sapere “come ha intenzione di muoversi l’Amministrazione nei confronti dei vertici dell’azienda sanitaria Toscana sud-est” ha risposto l’assessora alla Sanità, Anna Ferretti, partendo dalla lettura di una nota del direttore generale dell’azienda USL Toscana sud-est, Enrico Desideri: “Le principali finalità del processo di riorganizzazione in atto sono quelle di assicurare uno standard assistenziale uguale per tutti i cittadini dell’area vasta sud-est, stabilizzare il personale medico precario e dare piena attuazione alla normativa vigente per il settore. Le evidenze raccolte – ha proseguito – attraverso le esperienze a livello nazionale ed europeo dimostrano che le risorse, per essere utilizzate in modo efficace, vanno indirizzate verso il setting più appropriato alla situazione, che potrà essere un’ambulanza equipaggiata per il BLSD, quella infermierizzata o la risorsa con medico e infermiere da riservare alle situazioni in cui l’intervento del medico può fare la differenza per il paziente. Non è superfluo ricordare – ha aggiunto – che la graduazione della risposta in relazione alla gravità del caso rappresenta l’approccio più rispettoso della professione medica e infermieristica. Infine, occorre ricordare che, sulla base della normativa vigente, il responsabile della centrale operativa definisce il tipo e il numero dei mezzi di soccorso necessari per l’organizzazione del sistema”.
Con la stessa nota, l’assessore ha poi spiegato come “la riorganizzazione del sistema dell’emergenza territoriale che fa capo alla centrale operativa 118 Siena-Grosseto sia volta a garantire lo standard ottimale di assistenza a tutti i cittadini”. Quanto alla stabilizzazione del personale medico delle ambulanze, “il direttore afferma che sarà stabilizzato il personale medico precario con una tempistica che dipende dal processo avviato a livello regionale per la trasformazione del rapporto di lavoro del personale convenzionato da tempo determinato a indeterminato”. L’assessore ha aggiunto che “dell’accorpamento delle centrali se ne parla dal 2012 con la delibera regionale n°1235: lì erano definite 3 centrali di area vasta. Ma nel 2013 fu riconosciuto che, data la complessità dell’operazione, si procedeva per gradi passando prima a 6 e poi a 3. Nella nostra Area fu riconosciuta l’opportunità di accorpare Siena e Grosseto con sede a Siena”.
Ferretti ha concluso sostenendo che “sul futuro dei punti di emergenza territoriale (PET) c’è un tavolo aperto in Regione con le associazioni di volontariato per definire quelli con BLSD, quelli con infermiere, con medico, uso auto medica ed elisoccorso perché anche qui la risposta sanitaria sia rispondente ovunque e perché tutti i cittadini devono avere le stesse prestazioni e non al ribasso come forse qualcuno pensa”.
Falorni si è dichiarato insoddisfatto.