Il ministro a Siena per l'inaugurazione dell'anno accademico di Unistrasi
di Augusto Mattioli
SIENA. Il ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Valeria Fedeli in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università per stranieri di Siena, che celebra i cento anni della fondazione, ha detto: “Bisogna investire sempre di più sull’Università in generale e quindi sull’alta formazione accademica, e in particolare sulle università per stranieri che hanno caratteristiche proprie molto importanti per tutta l’Italia. Dobbiamo allargare la partecipazione agli atenei e non aumentare i numeri chiusi – ha sottolineato Fedeli – e allargare significa però investire complessivamente dal punto di vista delle strutture, delle docenze e dell’innovazione didattica. Io apprezzo molto che oggi a questa inaugurazione di un ateneo con cento anni di storia come quello di Siena si sappia guardare in prospettiva. La cultura umanistica, la conoscenza delle nostre caratteristiche attraverso la lingua, la storia del nostro paese, le arti, le letteratura – ha aggiunto la ministra – sono una delle caratteristiche dei valori formativi anche delle giovani generazioni e quindi a maggiore ragione nel rapporto con chi viene da altri paesi, da altri continenti. Perche’ significa che noi attraiamo intelligenze internazionali. Questo secondo me e’ un punto di vantaggio”.
A margne dell’inaugurazione, Fedeli ha commentato il risultato delle elezioni siciliane: “Onestamente in Sicilia non è andata bene: era abbastanza prevedibile. Quando il centrosinistra, i progressisti si dividono è la dimostrazione che si vuol far vincere la destra. Il problema dipende da come si sta insieme”.
“Sono molto convinta – ha proseguito – che la nascita del Partito democratico sia stata un punto di innovazione straordinaria perché’ Pd significa un partito plurale, progressista, di centrosinistra senza trattino. Come ha detto ieri sera Veltroni a Cartabianca è un punto importante perché riuniva e riunisce le culture riformiste e di sinistra in questo paese storicamente divise anche rispetto alla storia italiana. Credo – ha sottolineato – che questo sia il tema che va ripreso. Non so con chi e in quanto tempo perché sono consapevole delle divisioni e delle lacerazioni”.