Resa nota una lettera su strani intrecci
di Augusto Mattioli
SIENA. Fa discutere il mondo del palio, della politica, ma la città in generale, la lettera che alcune persone hanno inviato al sindaco De Mossi riguardo una riunione nella quale si sarebbe dovuto parlare anche di palio ed in particolare delle squalifiche di Giuseppe Zedde detto Gingillo, a luglio fantino del Montone. Come si legge nella lettera, l’11 agosto scorso Eleonora Raito, capogruppo della Lega in consiglio comunale, Davide Dore, Andrea Piazzesi, consiglieri comunali della Lega e Lorenzo Rosso di Fratelli d’Italia, firmatari del documento, si sono incontrate nell’abitazione senese di un esponente romano della Lega, per una riunione, loro sostengono, con uno scopo politico. In quella casa c’erano però anche il fantino Zedde e il capitano del Valdimontone Francesco Palazzi, che – come si legge nella lettera – ha posto il problema dell’imparzialità del sindaco De Mossi riguardo alle sanzioni seguite al palio di luglio. I leghisti più Lorenzo Rosso scrivono di essere stati sollecitati ad un intervento nei confronti dell’assessore delegato per la riduzione della squalifica di Zedde, che con la vittoria del palio di agosto è tornato sulla cresta dell’onda. I quattro a quel punto dicono di avere interrotto la riunione e di essersene andati. Nelle considerazioni finali della lettera, che evidentemente qualcuno ha ritenuto di dover rendere nota, la considerazione, peraltro molto retorica e poco realistica, che i giochi politici non devono entrare nel palio.
Ovvio qualche interrogativo. E’ davvero andata come raccontano i quattro firmatari? E cosa c’entra Lorenzo Rosso, esponente di Fratelli d’Italia, peraltro abbastanza emarginato? Il suo partito era informato della riunione “politica”? E cosa ha da dire Gingillo? E cosa il capitano del Valdimontone?