Per Tertium datur "è finito lo spazio sotto il tappeto dove infilare la polvere"
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SIENA. Il Governo senese Fabio sembrerebbe attivarsi con solerzia e fa un sopralluogo nei posti dove i richiedenti asilo dormono e trovano rifugio diurno e notturno.
Come se non fossero passati decine e decine di mesi da una emergenza mai terminata, ma tamponata mediocremente con ordinanze di sgombero antibivacco, bugie, rimpallo e gestione democristiana tra Questura e politici candidati alle elezioni.
Cosa produrrà questa improvvisa attenzione ad una emergenza che è divenuta ordinaria?
Come Tertium Datur Siena Bene Comune insistiamo nel chiedere che l’accoglienza dei profughi e dei senza fissa dimora sia messa a sistema di intervento pubblico. Non più e non solo delegata al terzo settore o privato sociale che deve essere elemento di presenza complementare al servizio pubblico e non esclusivo.
Chiediamo un piano per l’emergenza freddo.
Chiediamo che il Comune di Siena torni a far parte del sistema di accoglienza e non scarichi sulla provincia profughi trattati come pacchi da allontanare dal salotto cittadino.
Chiediamo che la Questura faccia il suo lavoro di ricezione delle domande di status di profughi in tempi celeri e che non agisca solo con la logica della deterrenza.
Chiediamo alla popolazione senese di restare umana e comprensiva, di aprire un dialogo con i migranti e i senza fissa dimora anche italiani o europei. Di toccare con mano e non solo attraverso i media locali un fenomeno che non si argina con la repressione o il qualunquismo.
È finito lo spazio sotto il tappeto dove infilare la polvere. Ora basta.
L’accoglienza è un bene comune e maggioranza e opposizione devono trattarla come tale.
Michele Vittori, portavoce Tertium Datur Siena Bene Comune