di Augusto Mattioli
SIENA. Si è costituito a Siena quello che i promotori definiscono “un luogo politico”, che si propone per tutta la provincia di riunire l’area politica riformista, democratica, ambientalista, liberal socialista. L’ìniziativa, denominata Siena Riformista, è di Claudia Cardone, Gabriele Corradi, già consigliere comunale, Damien Heller, Simone Lorenzetti, Mauro Marzucchi, Roberto Morrocchi, Giulia Simi, Massimiliano Scapecchi, Davide Vivaldi, Fosco Vivi.
Una iniziativa che ha l’ambizione “di guardare lontano”, come ha precisato Fosco Vivi con la sua lunga esperienza politica nell’area socialista, ma anche a scadenze abbastanza vicine, come le politiche del 2023 e le comunali di Siena. Il mercato politico a cui il gruppo pensa di attingere fa riferimento ad Azione di Calenda (alla conferenza stampa di stamani era presente il referente senese Davide Vivaldi), Italia Viva, Più Europa, Siena Futura, la lista di Mauro Marzucchi, la Martinella.
Gradite ovviamente personalità indipendenti dai partiti e anche cittadini che condividano le idee dell’area riformista. A partire – come ha detto Vivaldi – da proposte e progetti concreti, precisi “dando ai cittadini nuove convinzioni per esercitare il diritto di voto. Lasciando fuori – ha sottolineato – populismo e sovranismo”. Un movimento che nasce “per dare una risposta politica e anche per presentarsi alle elezioni”, ha precisato Mauro Marzucchi, politico di lungo corso e di militanza socialista, oggi consigliere comunale che in maggioranza sostiene (forse un po’ tiepidamente la giunta De Mossi), in passato consigliere di centrosinistra, assessore e vicesindaco. Erano gli anni delle scelte sbagliate su Mps e delle polemiche sul mantenimento da parte della Fondazione del 51 % delle azioni della banca.. .
Rispondendo alle domande dei giornalisti riguardo alla sconfitta del centrosinistra alle comunali del 2018, Marzucchi ha detto che “la responsabilità è del Pd“ per l’accordo con Pierluigi Piccini. “C’è un mondo civico che si è rivoltato ad un gesto arrogante del Partito Democratico, che non ha tenuto conto della forza delle liste civiche”. Aggiungendo che De Mossi, allora, “si era manifestato come civico e antifascista”. Riguardo alla situazione attuale di Siena ha detto che “il degrado di questa città è di tipo programmatico e di prospettive”.