SIENA. Da Alessandro Dolci (Fiamma Tricolore) riceviamo e pubblichiamo.
“E’ fin troppo evidente, da quanto emerge dai numerosi viaggi istituzionali della premier, che questo Governo non sta facendo altro che proseguire in quella deleteria politica di asservimento “coloniale” della nostra Nazione, che va avanti dalla fine del secondo conflitto mondiale. Come esponente che nel corso degli ultimi anni ha avuto modo di rappresentare Forza Nuova, poi il MS-Fiamma Tricolore, ossia la parte sana dell’area politica nazionale e popolare non asservita a certe logiche clientelari di facili “prebende elettorali”, mi sento in dovere di esprimere perplessità sulla politica estera di questo Governo, sedicente di “destra”. E’ vero che una certa corrente e dose di atlantismo sono sempre esistite ma è anche vero che quella corrente era controbilanciata, già ai tempi del Movimento Sociale Italiano, da una altrettanto forte componente sana, per intenderci quella “rautiana” certamente non filo-americana e non filo-israeliana.
Oggi purtroppo dopo quasi trent’anni di berlusconismo e affermazione del dogma “liberal”, la sudditanza agli USA continua ad essere il “must” non solo dei governi di centro sinistra ma anche di questo Governo affetto ancora dalla sindrome masochista del “nanismo” di fronte al “padre-padrone” anglo-americano. Ma l’Italia, in concreto, cosa ci guadagna da questa politica estera? Non siamo più padroni nemmeno delle nostre città, eppure ci dobbiamo ingabbiare nelle guerre degli altri dai tempi dell’Iraq/Afghanistan: un vero Governo sovranista avrebbe rimesso in discussione tutti i trattati internazionali.
Oggi in Ucraina si continuano ad inviare armi sprecando risorse militari e finanziarie senza considerare nemmeno per un attimo le ragioni della Russia e le evidenti responsabilità ucraine sul Donbass, sposando appieno la distorta visione della Nato. La politica sull’immigrazione è fallimentare: gli sbarchi proseguono a ritmo battente e solo nella nostra Toscana arriveranno migliaia di persone (persino il presidente della Regione ha espresso perplessità). E tanto basta per bocciare l’operato di questo Governo.
Io penso e sono convinto che quella fiamma che oggi vediamo apparire nel simbolo del partito di maggioranza di governo dovrebbe essere sostituita da uno scudo crociato di democristiana memoria, sicuramente sarebbe un atto di onestà intellettuale e politica. Perché quella fiamma, simbolo degli Arditi, non è il simbolo di chi svende la sovranità nazionale per ottenere una dichiarazione di “affidabilità” da parte del presidente a stelle e strisce di turno. No, la fiamma è il simbolo che rappresenta chi non ha mai tradito e vuole una Italia forte e libera dalle mire imperialiste altrui”.