L'azienda è specializzata nella gestione delle emergenze legate alla mobilità e all’ambiente
SIENA. La Covid-19 è la seconda pandemia di questo secolo, comparsa a 11 anni dalla pandemia dell’influenza A/H1N1. Come allora, ogni Paese è tenuto a rispondere mettendo in atto dei piani pandemici per gestire l’emergenza in linea con quanto previsto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). In un momento così delicato è richiesto un enorme sforzo da parte di tutti in termini di risorse e di mezzi. Va adottata qualsiasi misura utile a contrastare l’emergenza epidemiologica e contenere gli effetti negativi ad essa correlati. Le azioni devono essere tempestive, coraggiose e innovative.
La Azienda Ospedaliera Universitaria Senese ha avviato un’operazione straordinaria di igienizzazione e sanificazione massiva delle esterne del policlinico Santa Maria alle Scotte, grazie al contributo dell’AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani). Le attività di disinfezione programmate per venerdì 10 aprile, dalle ore 22, come maggior tutela della salute pubblica.
«Siamo sempre attenti e sensibili alle problematiche che interessano la sanità pubblica – spiega Giancarlo De Luca, membro AMCI e direttore UOSA Clinical Risk Management dell’ospedale – e, oltre ad essere vicini ai parenti delle vittime della pandemia ed ai contagiati da coronavirus, siamo accanto ai colleghi che sono impegnati in prima persona a fronteggiare il contenimento e la propagazione di questa emergenza epidemiologica».
«I proventi – aggiunge Pasquale Biandolino, medico anestesista delle Scotte, presidente associazione Le Orme e socio AMCI, – sono messi a disposizione dell’AOU Senese per varie necessità e i primi fondi raccolti, donati generosamente in particolare dalla Federazione Italiana Medici Pediatri, dalla Nobile Contrada del Bruco, dai soci e molti sostenitori AMCI, vengono messi a disposizione dell’ospedale senese per questa importante attività di sanificazione esterna, che sarà effettuata con macchinari professionali tramite nebulizzazione di prodotti disinfettanti, con particolare attenzione alle zone più critiche quali quelle di accesso, le aree esterne del Pronto Soccorso e l’area dello smaltimento rifiuti».
Il personale e i mezzi di PISSTA (numero verde 800.034.034), attiva h24 tutti i giorni dell’anno, con migliaia di interventi alle spalle e da sempre al fianco delle istituzioni e dei cittadini, sono stati impegnati per la “disinfezione” con prodotti certificati dal Ministero della Salute e strumentazioni all’avanguardia che garantiscono un’efficace azione di prevenzione ambientale e riduzione del rischio nell’ambito del programma di interventi straordinari necessari ad affrontare l’emergenza COVID-19. La sanificazione affidata all’Unità di Crisi di PISSTA coordinata da Alessio Procida nasce dalla consapevolezza che per fronteggiare un’emergenza straordinaria occorre mettere in campo misure straordinarie.
Viste le esigenze e le migliaia di richieste da parte di Enti, Istituzioni, Aziende e Cittadini che, allarmati, chiedevano alla Centrale Operativa di PISSTA, interventi di sanificazione e disinfezione di strade e aree pubbliche, ambienti di lavoro, abitazioni private ecc., PISSTA si è immediatamente attivata per individuare quali potessero essere gli interventi migliori in termini di efficienza e efficacia, contemperando le esigenze di tutela della salute pubblica con quelle di tutela dell’ambiente dando una risposta tempestiva, adeguata e risolutiva a tali sollecitazioni.
Il presidente di PISSTA Iano Santoro, intervenuto direttamente da Roma, afferma: «È evidente che siamo di fronte ad una emergenza senza precedenti che riguarda l’intero Paese, di cui tutti paghiamo il costo e che a tutti sta imponendo dei sacrifici, così come che, pur essendo ancora prematuro valutare l’impatto proattivo delle prime misure adottate, si debba sostenere ogni sforzo per contenere la diffusione dell’epidemia a tutela della salute dei cittadini, ma anche per evitare danni economici più severi e durevoli di quanti derivino dalle limitazioni imposte in queste prime settimane. L’efficacia del nostro intervento non può prescindere dal contributo dell’intera comunità, al cui senso civico faccio appello».