di Michele Pinassi
“Perché tieni un diario della quarantena?” “Un giorno mio figlio potrebbe chiedermi cosa è successo. E non voglio raccontarlo con le parole dette da altri.”
SIENA. La domenica è il giorno in cui si nota maggiormente lo stato di lockdown. Nella frazione-dormitorio dove abito, la domenica –soprattutto quelle soleggiate – era tutto un brulicare di persone che uscivano a passeggiare. Le grida gioiose dei bambini al parco pubblico vicino casa riecheggiavano tra i palazzi. I bar e la pasticceria gremiti di cittadini a far colazione e scambiarsi 4 chiacchiere senza lo stress del lavoro. I fedeli andavano alla chiesa del Paese, con le campane che suonavano a festa rimbombando nelle valli.
Niente di tutto questo accadrà oggi.
Tutte le giornate sono uguali. Giorni di festa, giorni di lavoro. Siamo diventati tutti hikikomori, nome giapponese di chi decide di stare in disparte, isolarsi. Strade deserte, con qualche sporadico proprietario di cane che porta a passeggio il fedele amico a 4 zampe. Anche il rumore delle motoseghe e motofalciatrici, così attive nei primi giorni della quarantena, si è spento (i giardini sono ormai tutti perfetti, all’inglese!). Una volta si sentiva anche l’odore della carne alla brace di qualche grigliata in giardino. Con l’arrivo dei droni volanti, anche il barbecue è diventato un pericoloso atto criminale.
A proposito dell’uso dei droni, che sembra piacere tanto – troppo? – ad alcuni sindaci, arriva la circolare del Capo della Polizia Gabrielli che, con una circolare, evidenzia l’uso non sempre corretto di questi strumenti e si propone di dare uno stop alle tentazioni giustizialiste: “Oltre l’effetto scenografico ci sono, infatti, aspetti delicati: di sicurezza, di privacy, di equilibri e ordine nel traffico aereo“. Una ventata di buonsenso, finalmente.
Qualcuno ha sottolineato come non si siano mai visti così tanti controlli da parte delle forze dell’ordine. Anche oggi, a Siena, il Sindaco ha annunciato che “Le persone controllate oggi, 29 marzo, dalla Polizia Municipale sono state 109, altrettante le autocertificazioni acquisite. 3 le persone sanzionate in base all’art. 4 del Decreto Legge 19/2020. La prima perché fermata alla guida della sua auto in località Due Ponti e da accertamenti è risultata proveniente da Poggibonsi senza nessun valido motivo, così come l’altra che da Quercegrossa si trovava in viale Cavour, mentre la terza, un pedone di nazionalità non italiana, si trovava a Siena senza nessuna giustificazione prevista dalla normativa“. La speranza è che tanta severità prosegua anche dopo l’emergenza Coronavirus, per acciuffare i veri criminali e delinquenti che svaligiano le nostre case e rapinano i negozi.
Nel frattempo, anche la Regione Sicilia sta attrezzando soluzioni tecnologiche per fronteggiare la diffusione del contagio. Hanno appena lanciato il servizio SiciliaSiCura (meraviglioso gioco di parole), usabile solo da smartphone, che dovrebbe servire a monitorare e tracciare i cittadini positivi (o potenzialmente tali).
Mentre in Italia siamo diventati tutto così ipertecnologici, la diffusione del CoVID19 ci ricorda anche che circa il 50% della popolazione mondiale non ha accesso a Internet. Con tutte le conseguenze del caso, dalla difficoltà di informarsi adeguatamente sulle misure di contenimento al conoscere la situazione nei vari centri e comportarsi di conseguenza. Nei paesi poveri, Africa inclusa, le notizie sulla diffusione del contagio non sono affatto rassicuranti. Sembrerebbe inoltre che la speranza di una attenuazione della virulenza conseguente all’aumento della temperatura sia vana. Purtroppo.
Vi ricordate l’articolo che vi linkai qualche giorno fa, Why You Must Act Now, di Tomas Pueyo? Se vi interessa, è uscita anche la versione italiana, che spiega molto bene e dettagliatamente quali sono le opzioni disponibili e le relative conseguenze: Coronavirus: il pugno di ferro e il balletto.
Sta esplodendo la moda degli aperivideo. Non potendo fare l’aperitivo al bar, si fa da casa, magari sul divano, mentre si partecipa a una videocall con gli amici, riprendendo ovviamente la bevanda che si sta bevendo. Non sono mai stato tipo da aperitivo prima, non sarò tipo da aperivideo oggi. L’unica cosa che vorrei ricordarvi è di tenere la telecamera almeno all’altezza degli occhi: le narici (e il loro contenuto) non sono quasi mai particolarmente interessanti…
Periodo storico che hai, truffa che trovi. Sta circolando un volantino fasullo, con l’intestazione del Ministero dell’Interno, che invita a lasciare l’abitazione se non vi si ha la residenza. Quando la quarantena impone alle famiglie di stare in casa, per poterla svaligiare bisogna trovare un modo di far uscire le persone.
Simpatica iniziativa del Mibact per promuovere il patrimonio storico-artistico italiano anche in questo periodo di crisi, sfruttando i canali e le piattaforme in Rete. Con l’hashtag #artyouready oggi sono state pubblicate migliaia di immagini di monumenti, musei e opere d’arte su Instagram e altri social.
Per finire, un appello a non gettare in terra mascherine e guanti usati. Un vero e proprio allarme, perché sono rifiuti potenzialmente contaminati e possono veicolare il virus. Bene ricordare, infatti, che secondo alcuni studi scientifici il virus è in grado di resistere anche diverse ore sulle superfici contaminate. Inoltre, non meno importante, inquinate l’ambiente e date un pessimo messaggio, oltre a correre il rischio di venire sanzionati.
Vi lascio con un pensiero: “Se tutto tornerà come prima, significa che da questa crisi non avremo imparato niente.“www.zerozone.it