"Siena ha comunque bisogno di investitori seri. Le risorse della Fondazione non ci sono più"
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di Letizia Pini
SIENA. In chiusura della conferenza stampa sulla situazione del covid a Siena, il sindaco Luigi De Mossi non si è sottratto alle domande incalzanti sull’attuale situazione della città alla luce dei fatti scaturiti dall’inchiesta “Hidden partner” degli ultimi giorni.
“Mi piace precisare che riguardo alla rinuncia al mandato di uno degli indagati è stato concordato assieme. Infatti mi sono accorto che ci potevano essere dei profili riguardanti il Comune. Ritengo che sia sempre necessario avere una situazione di estrema chiarezza, io ho convocato il cliente e abbiamo concordato la mia rinuncia al mandato che ho già mandato ai giornali e che è stata già e sarà depositata anche domani mattina alla Procura della Repubblica, perché la piattaforma online non era funzionante. Per quanto riguarda i fatti io credo al principio della presunzione di innocenza. La mia scelta di rinuncia è legata a motivi professionali e a nessuna pressione”.
“La città è rimasta storicamente ferma perché non aveva bisogno di niente. Si diceva “a Siena si fa come ci pare” perché c’erano le risorse della Fondazione Monte dei Paschi. Bene queste risorse non ci sono più. E’ chiaro che c’è bisogno di investitori, ne arriveranno di nuovi, di vecchi. E non possiamo chiedere la ‘patente di verginità’ a tutte le persone che vengono. Non so se ci sono delle responsabilità o meno. Da cittadino, e non da avvocato, voglio pensare che la maggior parte delle persone si comportino in maniera adeguata. Non credo che in generale ci sia una delinquenza così diffusa. Se ci sono delle responsabilità, chi le ha pagherà. Il tema vero è che questa città – e per me sarebbe facile dire che queste persone sono arrivate con l’Amministrazione precedente – non è un tema politico: è un tema economico legato a delle novità che questa società ci sta proponendo. Abbiamo bisogno di investitori: seri, che portino denaro pulito. Ci sarà un’indagine e sotto questo profilo capiremo cosa sta succedendo. Il tema è molto semplice: ci sono circa 300 persone che sono occupate in quei settori che sono strategici per noi. La mia vera preoccupazione è legata all’occupazione e al lavoro. E spero che tutto questo, al netto delle responsabilità non si traduca in un disastro occupazionale per la città. Ben vengano i controlli ma attenzione: questa città ha bisogno di investitori”.