Giani: "Continueremo ad assumere figure professionali"
SIENA. «Siena nel tempo ha battuto i tempi nella sanità per innovazione, sperimentazione e merita sostegno, garantendole le risorse necessarie. Per Le Scotte, punteremo ad una ristrutturazione efficiente e a basso impatto ambientale. La nota dolens riguarda l’assunzione che, nonostante la previsione dell’inserimento di 6mila nuove figure professionali in tutta la regione, deve scontare le esigenze di formazione e inserimento. Investire nella sanità sarà prioritario, supportati dal dibattito e la partecipazione della popolazione in forma binaria con lo sviluppo della ricerca scientifica già eccellenza storica di questo territorio», ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, ospite all’incontro ‘L’evoluzione delle Scotte: il futuro dell’AOU Senese dopo la pandemia’, voluto dall’associazione Siena Ideale. Giani si è confrontato con l’assessore alla salute e sanità Regione Toscana Simone Bezzini, il direttore generale Azienda ospedaliera universitaria senese Davide Barretta, il presidente dell’Associazione Siena Ideale Alfredo Monaci.
«Un incontro – ha commentato Alfredo Monaci– necessario per l’urgenza di un primo bilancio post-pandemia della situazione alle Scotte. La nostra priorità è quella è di rilanciare il ruolo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese oltre il contesto cittadino, consentendole di riappropriarsi del suo importante ruolo nel vasto scenario, punto di attrazione in Italia e nel mondo. La medicina oggi implica innovazione, tecnologia e informatizzazione; la rete di rapporti internazionali e gli investimenti necessari per garantire l’aggiornamento che, specie in campo sanitario, rappresenta l’unico modo per consolidare e mantenere una posizione di rilievo. E anche per rimediare alla ‘fuga’ di direttori e di eccellenze che ha colpito Le Scotte. Le professionalità non riguardano solo i medici, ma anche i tecnici e gli infermieri, che magari trovano altrove condizioni migliori di carriere e di vita. Senza un capitale umano adeguato, non si fa l’alta specializzazione. Il richiamo ancora esercitato dal nostro ateneo può certamente aiutare a stringere nuovi rapporti di valore scientifico e professionale».
«Lo sviluppo della campagna di vaccinazione è essenziale – ha dichiarato l’assessore Simone Bezzini -, consentendo, con un progressivo ritorno alla normalità, la liberazione di spazi, energie, risorse, da dedicare alla sanità ordinaria. La disponibilità di un 1 miliardo investimenti, grazie al PNRR, da realizzare, rispettando termini e condizioni europee, entro il termine di quattro anni, è un’occasione eccezionale che non possiamo permetterci di disperdere. Occorre rispettare il master plan delle Scotte mantenendo la grande struttura ospedaliera e creando una rete efficiente di medicina nel territorio. Il PNRR non è solo investimenti ma anche programmazione e ammodernamento dell’assistenza. Siena ha bisogno di una Casa della Salute, di un ospedale di comunità».
«In questi mesi il nostro lavoro – ha spiegato il direttore generale Antonio Davide Barretta – si è focalizzato sullo smaltimento lista d’attesa e di vaccinazione per guardare al futuro più serenamente. I processi di ammodernamento sono generali. La mia mission è quella di rendere migliore questa azienda gigantesca, puntando al progresso continuo, alla valorizzazione delle risorse umane e materiali che possediamo, senza disperderci nella ricerca di altri luminari nel mondo e allo stesso tempo consolidare il lavoro di squadra all’interno dei dipartimenti. È in corso il rinnovamento delle tecnologie diagnostiche, delle quali abbiamo già abbassato la vita media d’utilizzo e continueremo nel prossimo anno. Il Masterplan di ristrutturazione dell’edificio avrà un processo più articolato e si svilupperà con la costruzione di un nuovo lotto “volano” che permetterà l’adeguamento antisismico e antincendio dei lotti già presenti».
«Se la pandemia ha rappresentato una ‘rottura della continuità’ – ha chiuso il dibattito il presidente Alfredo Monaci -, obbligandoci a progettare il futuro con occhi nuovi, il dopo Covid può rappresentare un’occasione di ripartenza anche per la sanità senese, adeguata alle nostre potenzialità e ai nostri bisogni».